Il centrodestra si ricompatta e prepara le elezioni di maggio. Perrone annuncia, “Non mi ricandiderò”

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa dei consiglieri che con le loro dimissioni hanno posto fine al governo di Carlo Salvemini. L’ex primo cittadino non lascia la politica, ma solo il Consiglio Comunale.

I pasticcioti li ha portati l’ex assessore all’Ambiente, Andrea Guido “un regalo da parte dei cittadini” e a fine conferenza è comparso anche lo spumante. Si doveva festeggiare qualche ricorrenza particolare? Può darsi anche se, date di particolare importanza, il calendario non ne riporta oggi e non siamo portati a pensare fosse il compleanno di qualcuno.

Ma forse… forse sì… un evento da celebrare c’è: la caduta ieri pomeriggio dell’Amministrazione a guida Carlo Salvemini, anticipata dalle dimissioni dell’ex primo cittadino prima e “cassata” dalle dimissioni in massa dei consiglieri di  centrodestra poi.

All’indomani di quanto avvenuto, questa mattina, i 17 consiglieri dimissionari, presso l’Open Space di Palazzo Carafa, infatti, hanno convocato un incontro con gli organi della comunicazione per spiegare le motivazioni che hanno portato alla scelta.

“Innanzitutto voglio rivolgere un saluto all’amico, Coordinatore provinciale di Direzione Italia, Antonio Gabellone”, ha affermato Paolo Perrone.

“Ieri al termine del Consiglio Comunale, abbiamo ritenuto doveroso rassegnare le dimissioni. Da giorni avevamo preso appuntamento per le 15.30 con il notaio, il sindaco ha ritenuto di anticiparci, perché forse qualcuno pensava che nei venti giorni necessari a confermarle si sarebbe potuta riprendere in mano la situazione arruolando qualcuno di noi. Per capire quali fossero le aspettative che avevano è bastato osservare l’espressione di Alessandro Delli Noci quando gli è stato riferito che ci eravamo dimessi…

Vogliamo sancire in modo chiaro le motivazioni che ci hanno spinto a compiere questo atto. Motivazioni di carattere politico e amministrativo. La gente incontrandoci per strada ci chiedeva come mai, pur avendo la maggioranza, non riuscivano a porre fine a questa amministrazione. A parte chi vota e ha sempre votato a sinistra non esiste una categoria di leccesi che sia contenta di quanto fatto in questi 18 mesi.

Ci siamo astenuti nel corso della votazione della manovra pluriennale di riequilibrio del bilancio, ma i nostri 16 voti erano moralmente contrari.  In questo periodo non è stato fatto nulla. Il Governo Salvemini si è concentrato solo sul progetto di rigenerazione urbana, ha chiesto 5 milioni di euro alla Regione, ma la sua proposta si è classificata 44ma.

Parliamo, poi, della tassa sui passi carrai. Se l’ex sindaco ha ritenuto di dover reintrodurre questo balzello era liberissimo di farlo, ma per il 2019, non poteva imporre di richiedere al concessionario il pagamento dall’anno 2013.

Adesso inizieremo a dialogare allo scopo di trovare una personalità forte, ma sappiate che al netto del candidato di centrosinistra, che con ogni probabilità sarà Carlo Salvemini, quello del M5S e di qualcuno che si presenterà, nel caso ci fosse una candidatura da parte di un esponente nato e vissuto nel centrodestra, al di fuori del della coalizione, lo scopo sarà quello di toglierci voti, giungere al ballottaggio per sostenere il centrosinistra, così come ha fatto Delli Noci.

Per quel che mi riguarda non mi candiderò alla carica di consigliere, badate bene, non lascio la politica, ma dopo dieci anni da sindaco e altri dieci da assessore è giusto lasciare spazio ai giovani a quello che adesso è il Paolo Perrone del 1998. Farò campagna ellettorale, però, e mi prodigherò per la composizione delle liste”.

A intervenire, poi, il consigliere Gaetano Messuti: “Il mantra di questa Amministrazione è stato il cambiamento, ma si cambia quando si hanno i voti dei cittadini per sostenere il cambiamento. Salvemini non ha mai avuto la maggioranza e la cosa più assurda è che ci confrontavamo con consiglieri eletti con 100/125 voti.

Questo gruppo di amici che ho alle mie spalle, perché questo siamo, ha offerto serietà, un agire critico e proposte sui temi importanti , ma Salvemini ha preso la decisione di scegliere con chi voler parlare. La politica è il luogo del confronto e non dell’infamia che c’è stata e che continua a rappresentarsi anche sui social. La città ha bisogno di abbassare i toni e confrontarsi sulle proposte e noi continueremo a farlo, a essere un gruppo forte, a rispondere ai cittadini, a rimboccarci le maniche per cercare di fare il bene della città. Dietro di noi ci sono persone che con affetto ci seguono e che hanno creduto nella nostra idea di città. Poi si può sbagliare e non quando si amministra, ma al centro ci deve essere solo e soltanto l’interesse della città”.

“Questa Amministrazione è nata male e ha continuato peggio. È stata frutto di un inganno che si è consumato tra il primo e il secondo turno. Non ci sono state azioni di rilievo che abbiano segnato in bene questo periodo appena trascorso, se non il traffico su Viale Lo Re”, ha invece dichiarato Angelo Tondo.

“Ieri abbiamo scritto una pagina importante. Lecce si aspettava questo è noi abbiamo risposto alle richieste dei cittadini”, sono state le parole di Paride Mazzotta. “Il cambiamento tanto auspicato sì è avuto, ma in negativo. Ringrazio chi per la prima volta sedeva nei banchi del Consiglio ed è venuto dal notaio per rassegnare le dimissioni. Adesso si apre una nuova campagna elettorale con questa grande squadra. Sediamoci intorno a un tavolo e scriviamo le regole, chiedo solo di non fare fughe in avanti”.

La parola è poi passata a Bernardo Monticelli Cuggiò: “Salvemini ha fallito perché ha avviato una politica di governo contro e non in favore della città e perché ha voluto fare il sindaco e il leader dell’opposizione contemporaneamente. Abbiamo messo sul tavolo decine di proposte, ma sono state tutte restituite al mittente. I servizi sociali che erano un fiore all’occhiello adesso sono allo sbando. Quello tra Salvemini e Delli Noci è stato solo un inciucio e ha sempre avuto vita breve. Gli errori di due anni fa non si ripeteranno, abbiamo fatto un patto tra galantuomini e ci presenteremo a maggio con una squadra forte, coesa

“Chiedo scusa a tutti i leccesi di centrodestra e ai miei colleghi”, ha esordito quella che per l’ex primo cittadino è stata una vera spina nel fianco negli ultimi mesi, Antonio Fiamore.  “Il patto per Lecce è stato sottoscritto perché eravamo certi che il commissariamento non avrebbe fatto bene alla città, ma è andato tutto come non volevamo. Salvemini è una bravissima persona, ma essendo stato tanti anni all’opposizione diceva NO anche a se stesso. Ritengo che noi di Prima Lecce siamo stati un baluardo importante per non fare combinare altri disastri e adesso siamo contenti. Oggi mi sento veramente bene perché non c’è la facevo più a sostenere quella situazione”.

Ultimo a prendere la parola Alberto Russi: “Un’amministrazione che è nata male con una regia barese e forzature evidenti quella di Salvemini, che aveva come solo obiettivo quello di sconfessare il lavoro dei venti anni precedenti”.