Dalle dimissioni del Ministro Guidi al referendum sulle trivelle. Poli Bortone ‘ministre scudo umano per interessi di banche e petrolieri’

La vicenda che ha portato alle dimissioni del Ministro allo Sviluppo Economico ha aperto il fronte del dibattito, fino alle dichiarazioni di Adriana Poli Bortone che invita, sulla linea di Forza Italia, a votar sì al Refendum del 17 aprile.

L’oro nero rimane al centro del dibattito, degli scandali e degli interessi economici. Lo è oggi e lo sarà sempre. Oggi la ricerca del petrolio getta ombre anche sul governo Renzi. Nel pomeriggio di ieri, sono arrivate all’indirizzo del Premier le dimissioni del Ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi.

Il tutto è partito da un’intercettazione telefonica in cui si ascolterebbe il ministro Guidi informare il suo compagno Gianluca Gemelli – imprenditore del settore petrolifero – dell’imminente approvazione di un emendamento alla Legge di Stabilità e nel quale si dava il via libera al contestato progetto di estrazione di petrolio Tempa Rossa, riguardo ai lavori per il centro oli della Total in contrada “Tempa Rossa” appunto, sita a Corleto Perticara in provincia di Potenza. Un macroscopico conflitto di interessi, quindi.

Nella sua lettera di dimissioni il ministro Guidi manifesta la propria buona fede, accolta in toto da Matteo Renzi che si è trovato costretto a dare parere positivo.

Da qui una serie inevitabile di reazioni a catena. E il collegamento con il grande tema di attualità sulle trivelle diventa inevitabile.

Adriana Poli Bortone, presidente di Io Sud in Forza Italia afferma “Adesso  è chiaro perché PD e governo Renzi invitano all'astensionismo. Ce lo ha manifestato in maniera evidente la vicenda del Ministro Guidi e del suo compagno troppo interessato alla estrazione del petrolio. Il 17 aprile dobbiamo andare a votare sì contro le trivelle nei nostri territori. Dobbiamo votare sì contro questo governo che ha messo delle donne ministro come specchietto per le allodole o forse come "scudo umano" di Renzi a tutela degli interessi delle banche, con la Boschi, dei grandi petrolieri con la Guidi. Questo governo è stato fatto per tutelare grossi interessi, vale a dire gli interessi della politica del governo e non dei cittadini, che sono stati solo tartassati in questi anni. Dove sono finiti gli ambientalisti di sinistra che difendevano a spada tratta il territorio. Si sono dissolti nel nulla?”.

Sì perché nelle intercettazioni della telefonata tra la Guidi e Gemelli emerge anche il nome del ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti col Parlamento, Elena Maria Boschi. Ora sarà la Procura di Potenza a fare chiarezza sulla intera vicenda.

Intanto il dibattito sulle trivelle si infiamma. Soprattutto dopo il video che il Pd ha postato sul proprio canale You Tube e nel quale si invita l’elettorato a votare no oppure ad astenersi, opzione molto temuta dagli ambientalisti e avversata, ovviamente, da Forza Italia e da altre correnti di centrodestra.

Qualcun altro sposta il dibattito sulla successione al Ministro Guidi, parlando di una possibile candidatura di colei che della Guidi era vice, ovvero la salentina Teresa Bellanova. Ma questa è un’altra storia.



In questo articolo: