Il maltempo che si è abbattuto sull’Italia e sulla Puglia ha provocato danni seri, in particolare nelle province di Foggia, Taranto e Lecce. Molti Comuni, così, sono stati chiamati a sostenere spese non indifferenti a causa di strade rese impraticabili, alberi abbattuti e allagamenti. Si è reso necessario, quindi, richiedere una piccola variazione alla normativa relativa alla dichiarazione dello stato di emergenza per i Comuni colpiti.
È partito dai deputati pugliesi del PD un emendamento approvato ieri sera in Commissione Bilancio in merito alla “Dichiarazione Stato di Emergenza per Foggia, Taranto, Lecce colpiti di recente da gravi ed eccezionali eventi meteorologici” . Tecnicamente, così come riferisce in nota l’onorevole Salvatore Capone, all'articolo 3, dopo il comma 1, è stato chiesto di aggiungere un comma 1-bis. “Per l'anno 2015, nel saldo valido ai fini del rispetto del patto di stabilità interno non sono considerate le spese sostenute dagli enti locali, a valere sull'avanzo di amministrazione e su risorse rivenienti dal ricorso al debito, per far fronte ai danni causati da eventi calamitosi verificatisi nell'anno 2015 per i quali sia stato deliberato dal Consiglio dei ministri lo stato di emergenza prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”.
Viene specificato inoltre che “l'esclusione opera nel limite massimo degli spazi finanziari che residuano dall'applicazione del comma 1. Gli enti locali comunicano, entro il termine perentorio del 10 dicembre 2015, alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento della protezione civile, secondo modalità individuate e pubblicate nel sito internet istituzionale del medesimo Dipartimento, gli spazi finanziari di cui necessitano per sostenere le spese di cui al primo periodo”.
In soldoni, un sostegno concreto, quindi, per i territori su cui il maltempo si è abbattuto impietoso e che non vedranno così il superamento della propria soglia di spesa.
“Gli enti locali beneficiari dell'esclusione e l'importo dell'esclusione stessa sono individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare entro il 16 dicembre 2015. Qualora la richiesta complessiva risulti superiore agli spazi finanziari disponibili, gli stessi sono attribuiti agli enti richiedenti in misura proporzionale alle rispettive richieste”.
La nuova formulazione del provvedimento vede, quindi, le firme di Michele Bordo, Capone, Ginefra, Grassi, Losacco, Mariano, Mongiello, Pelillo, Ventricelli, Vico, Boccia.
