‘Difficoltà nell’applicazione del Reddito di dignità’, Ada Fiore scrive a Emiliano e Negro

Ada Fiore, presidente del Consorzio per l’Integrazione e l’inclusione dell’Ambito Territoriale Sociale di Maglie, scrive una lettera al Governatore Emiliano ed all’Assessore al Welfare, Salvatore Negro, circa alcune difficoltà nell’applicazione del RED.

Una lettera aperta al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ed all’Assessore al Welfare, Salvatore Negro. L’oggetto riguarda il cosiddetto Reddito di Dignità, misura varata da via Capruzzi a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Il mittente è Ada Fiore, presidente del Consorzio per l’Integrazione e l’Inclusione dell’Ambito Territoriale Sociale di Maglie. In particolare, si segnalano alcune “gravi difficoltà che l’applicazione del RED sta generando nei nostri territori. E non mi riferisco solo alle difficoltà procedurali, (che già nelle fasi iniziali potrebbero essere abbreviate con la presentazione di certificazioni e non auto-certificazioni da verificare), quanto alle  aspettative generate negli utenti da questa “misura di sostegno al reddito”.
 
In primis, Ada Fiore parla di oggettiva impossibilità al raggiungimento dei 600 euro: è praticamente un ‘miraggio’ per la maggioranza dei richiedenti il beneficio”, precisa, poiché per raggiungere tale somma, è necessario possedere vari requisiti: un reddito ISEE non superiore a 3000 euro; un nucleo familiare composto da 5 o più componenti; ed in più dare la disponibilità di lavoro per 24 ore settimanali. Inoltre l’intera famiglia non deve essere o essere destinataria di alcun trattamento economico concesso dallo Stato o dalle pubbliche amministrazioni, il cui valore sia uguale o superiore a 600 euro; né deve possedere auto di cilindrata superiore ai 1300 CC, o  motoveicoli di cilindrata superiore a 250CC  immatricolati nei tre anni precedenti.
 
Le richieste ad oggi pervenute all’Ambito territoriale di Maglie – spiega ancora Ada fiore – sono  248. “Quelle esaminate di nostra competenza sono state 202. Su queste 202, da verifiche solo INPS, sono risultate idonee 48 (mancano ancora verifiche dei Servizi sociali Territoriali, della ASL di competenza e della Motorizzazione). Tra queste 48, nessuna raggiunge i requisiti necessari all’ottenimento delle 600 euro”. Un altro punto critico riguarderebbe i tempi d’attesa: “Le prime domande degli utenti risalgono alla data del 26 luglio u.s. e, ad oggi, i nostri uffici, non sono ancora in grado di dare risposte certe e concrete circa l’avvio dei progetti, poiché le procedure di valutazione sono ancora in corso. Questo sta generando disorientamento, sfiducia, ma anche tensione, poiché i possibili beneficiari, appartengono a fasce deboli della popolazione con un forte bisogno di supporto economico-lavorativo”.
 
Ed infine, delle difficoltà a reperire partner per il tirocinio. Nonostante l’attività di sensibilizzazione effettuata sul territorio, “grosse restano le perplessità da parte dei soggetti pubblici/privati a dare la propria disponibilità ad accogliere i tirocinanti”, dice ancora Ada Fiore.
 
Poi conclude: “Alla luce di quanto sopra, ritengo necessaria una rivisitazione delle modalità di applicazione della misura in oggetto, per rispondere in maniera concreta alla povertà sempre più crescente”.



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