Erio Congedo non è più un consigliere comunale di Palazzo Carafa. Il commercialista leccese, uscito sconfitto dallo scontro con Carlo Salvemini nella corsa alla poltrona più importante di “Via Rubichi” il 27 maggio del 2019, ha rassegnato le dimissioni.
La decisione giunge a una settimana dalle una elezioni regionali che hanno riconfermato Michele Emiliano Governatore di Puglia e nelle quali, dopo quattro ininterrotte consiliature in “Viale Capruzzi”, non ha centrato la quinta elezione a Bari.
«Questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di Consigliere comunale di Lecce conseguita a seguito della candidatura a Sindaco alle elezioni amministrative del 26 maggio 2019», sono queste le parole di Congedo affidate a una nota stampa.
Alla base della scelta, motivi strettamente personali: «È una decisione meditata che ho assunto per ragioni esclusivamente personali», prosegue nel comunicato.
«Ai tanti che mi sono stati vicini, anche nelle ultime elezioni regionali consentendomi di conseguire l’ottimo risultato di 7.304 preferenze di cui ben 2.083 a Lecce – conclude – ribadisco la più sentita gratitudine e soprattutto la rassicurazione che l’impegno per la mia Terra e per Fratelli d’Italia, seppur con ruoli diversi, continuerà con l’intensità e la passione di sempre».
«Le dimissioni di Erio Congedo, che ha rappresentato un punto di riferimento per la destra leccese negli ultimi 25 anni, giungono inaspettate, ma costituiscono senza alcun dubbio il risultato di un suo ampio ragionamento. Non è mia competenza giudicare la sua scelta, ma sicuramente posso esprimere gratitudine per tutto ciò che ha fatto negli ultimi anni per la destra leccese, guidandola anche nell’ultimo difficilissimo periodo» ha commentato Giorgio Pala, consigliere comunale di Lecce che ha voluto anche augurare buon lavoro ad Antonio Finamore, che dopo un anno di assenza torna a sedere sui banchi di Palazzo Carafa: «Antonio è una persona dagli indiscutibili valori umani e farà avere il suo grande contributo all’azione amministrativa che siamo chiamati a svolgere nei prossimi 4 anni» ha concluso Pala.
