‘Dopo l’evasione di Perrone un silenzio assordante delle Autorità’. L’OSAPP denuncia i mancati rinforzi

Il sindacato dell’OSAPP lamenta in una lettera al Prefetto di Lecce la mancanza di personale in rinforzo per lo svolgimento delle attività di polizia penitenziaria, all?indomani della pericolosa evasione di Fabio Perrone che ancora non è stato rintracciato.

Alla ribalta della cronaca è sempre l’evasione dell’ergastolano Fabio Perrone, nelle circostanze ormai ben conosciute. Oggi vuole prendere parole l'OSAPP, quale Organizzazione Sindacale più rappresentativa del Corpo di Polizia Penitenziaria. Così la segreteria provinciale del sindacato prende carta e penna e scrive una missiva ufficiale per denunciare “l’assordante silenzio di una Amministrazione Penitenziaria sia del Provveditorato Regionale che del DAP dopo il gravissimo episodio avvenuto all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce”.
 
Così come si legge nella lettera indirizzata al Prefetto di Lecceci si aspettava quantomeno un invio di un contingente di Polizia Penitenziaria di 30/40 unità da destinare al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti per lo svolgimento ORDINARIO del servizio in sicurezza e contemporaneamente di mezzi idonei come mezzi blindati per il trasporto detenuti, un contingente di 50/60 uomini per la cattura dell’evaso ma ancora oggi nulla di ciò è avvenuto ,anzi si continua a svolgere i servizi (visite,invio urgenti ospedali,traduzioni,piantonamenti,e invii innanzi autorità Giudiziaria) sempre in affanno e a limite della sicurezza con turni di gran lunga superiori alle 6 ore giornaliere come prevede l’AQN e violando i diritti oggettivi/soggettivi del personale come congedi e riposi”.
 
È la denuncia di un disagio, l’ennesimo, tra quelli vissuti quotidianamente dagli agenti di Polizia Penitenziaria.
La richiesta è esplicita ovvero “un intervento energico” e nell’immediato un incontro col Prefetto perché chi di competenza si attivi “per la salvaguardia dell’incolumità dei colleghi coinvolti nel triste eventi e di tutti i colleghi operanti alla Casa Circondariale di Lecce ai quali con negligenza di chi preposto a coordinare tutte le attività dentro e fuori le Mure dell’Istituto penitenziario e cioè i vertici del Provveditorato Dell’Amministrazione Penitenziaria di ogni Ruolo che non ha preso alcuna iniziativa in merito”.



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