Duello rusticano all’ombra del Premio Barocco

L’On.Vincenzo Barba, a favore della decisione del Governo Cittadino di Gallipoli di non sostenere la manifestazione che si svolge nella città bella da sempre, non ha desistito scontrandosi con Sandro Quintana.

Il Consigliere Provinciale Sandro Quintana, attraverso un comunicato stampa, aveva espresso il suo disappunto riguardo ai continui ed incessanti scontri tra l’On. Barba e gli organizzatori del Premio Barocco.
Secondo Quintana, tale diatriba rischia di oscurare l’aspetto principale: lo sviluppo turistico e socio-economico della città di Gallipoli.
Non bisogna dimenticare che questo evento regala alla città una visibilità a livello internazionale e un’ottima vetrina per lo sviluppo turistico.
Strumentalizzare il Premio ed offendere gratuitamente chi lo promuove – sostiene Quintana – è un affronto all’intelligenza del popolo gallipolino che ha compreso le motivazioni che hanno spinto l’On. Barba ad una presa di posizione durissima che cozza con il bene della collettività”.

Non tarda ad arrivare la risposta dell’On. Vincenzo Barba, che, invece, tira dritto per la sua strada.

“Esprimo grande compiacimento e vivi apprezzamenti nei confronti del Sindaco della città di Gallipoli, dott. Giuseppe Venneri,  dell’intera Amministrazione Comunale, e del Gruppo Consiliare di maggioranza per la determinazione di non destinare neanche la cifra simbolica di 1 euro agli organizzatori del “Premio Barocco”-afferma l’On.Vincenzo Barba in merito alla decisione del Governo Cittadino di Gallipoli di non sostenere la manifestazione.

L’On.Barba prende la parola rendendo chiaro che la scelta di non sostenere e supportare il Premio Barocco è collegata alla netta discrasia esistente tra le modalità di promozione del territorio che la città intende perseguire per promuovere la propria immagine e la cifra stilistica con cui gli organizzatori imbellettano alla “bene e meglio” il loro premio che risulta essere decontestualizzato dalla storia più vera della nostra città, privo di radici e fortemente anonimo, tanto da poter essere ambientato in una delle tante città d’Italia e non necessariamente a Gallipoli.
La città di Gallipoli, infatti, non funge né da scenografia né da palcoscenico: è soltanto una sede come tante. Questo evento non fa che scoraggiare le strategie di promozione della città di Gallipoli, strategie che presto si materializzeranno in eventi di altissimo spessore artistico e culturale, in cui emergerà la storia identitaria di un territorio che ha bisogno di veicoli di eccellente propulsività per farsi conoscere in maniera ancora più forte di quanto già non sia.



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