E se il filobus non partisse? 22 lavoratori Sgm in ansia

Protesta sotto la sede della Prefettura; 22 lavoratori Sgm addetti al funzionamento del filobus esprimono la propria preoccupazione dopo la conferenza stampa di sabato scorso tenuta dal Sindaco, Paolo Perrone, che non esclude un eventuale smantellamento della filovia.

Ancora un’altra ordinaria storia di precariato, i cui protagonisti, stavolta, sono 22 lavoratori dell’azienda SGM, questa mattina in protesta assieme ad alcune sigle sindacali sotto la Prefettura.

Bisogna però cominciare dall’inizio. Costoro, in passato, furono aiutati da un accordo stabilito tra la società di trasporti e il Comune di Lecce al fine di dare ai dipendenti stabilità d’impiego, anche se solo part-time, ovvero circa due settimane al mese. La prospettiva però prevedeva anche che una volta partito il filobus e con alcuni pensionamenti in atto, queste persone sarebbero passate a full-time. E allora dove sta il problema, verrebbe da chiedersi?

Dopo la conferenza stampa dello scorso sabato tenuta dal Sindaco di Lecce, Paolo Perrone, gli impiegati SGM addetti al funzionamento del Filobus sono più che preoccupati. Le parole del primo cittadino sono state chiare, ovvero, che se la Procura dovesse confermare i capi d’accusa sull’eventuale truffa ai danni dei cittadini, questa amministrazione comunale sarà pronta a chiedere l’annullamento del contratto, ergo, lo smantellamento del filobus. «La Sgm ha tante attività – spiega Antonio Rizzini, segretario FAISAF Lecce – e noi stiamo chiedendo principalmente che a questi 22 lavoratori venga assicurata una prospettiva professionale anche qualora la filovia dovesse fermarsi, per esempio con un incarico di ausiliario del traffico».

A breve avverrà un incontro tra il Sindaco Perrone ed il Prefetto con una rappresentanza dei lavoratori.