Le frizioni esposte ieri mattina, durante una conferenza stampa, dal consigliere comunale PD Paolo Foresio – inerenti l’esclusione al fotofinish di Alfonso Rampino dalla lista dei candidati per le prossime elezioni provinciali – incontrano le parole di Antonio Rotundo; che, con molta semplicità, invita alla calma usando l’espressione “fermiamoci tutti in questa corsa al suicidio politico del PD”. Altrimenti il rischio, secondo l’ex parlamentare di centrosinistra, è quello prima di “pregiudicare in modo definitivo l’esito elettorale del 12 ottobre, riconsegnando la Provincia al centrodestra”; non per i propri meriti, bensì “per i nostri demeriti, per la nostra capacità di farci del male da soli”.
Insomma, un invito a “tenere separata la vicenda delle elezioni degli organi della Provincia dal dibattito interno al partito”; anche perché si avrà tutto il tempo – non ora, ma dopo il voto – per un esame approfondito ed un confronto, anche aspro sulle scelte compiute dalla maggioranza del gruppo dirigente in merito alle candidature alla Provincia. “Ma oggi la priorità è sola una – prosegue Rotundo – costruire le condizioni per una svolta a Palazzo dei Celestini”.
Rotundo ‘sogna’ una maggioranza larga, che vada oltre lo stesso centrosinistra “che coinvolga l’UDC e il vasto e articolato mondo delle liste civiche, per questo l’unità del PD intorno a Massimo Manera è essenziale – conclude – una precondizione senza la quale l’opera già difficile diventa impossibile”.