Qualche settimana fa avevamo posto l’accento su un problema molto sentito a Lecce, quello della mancanza di aree riservate a parcheggi. Per una città che respira e vive di turismo, una carenza grave al quale si deve per forza cercare un rimedio. Troppi colpi mortiferi sono stati inferti, infatti, negli ultimi tempi per una situazione che è andata peggiorando di giorno in giorno.
Ora, a far tornare d’attualità il problema ci ha pensato il consigliere comunale del Pd a Palazzo Carafa, Antonio Rotundo che non risparmia critiche all’Amministrazione Comunale: “Auto in giro per ore, strade intasate, automobilisti in cerca disperatamente di un parcheggio è la cronaca di una giornata normale nella nostra città, che vive in un perenne maxi-ingorgo per la mancanza ormai cronica di parcheggi, accentuata dopo la chiusura dell’area dell’ex Carlo Pranzo ( 500 posti auto), a cui si aggiungono i parcheggi scomparsi da oltre due anni di piazza Schipa, una quindicina di posti in via XXV luglio davanti all’ingresso del Carlo V e, da oggi, i 150 posti auto del parcheggio dell’ex Catasto, la cui chiusura renderà sicuramente più critico il quadro complessivo del traffico cittadino”.
Rotundo ha poi chiesto al Comune di assumere un’iniziativa il più presto possibile per cercare di sbloccare la situazione e migliorarla: “Ciò che appare davvero sconcertante in questo scenario è l’assenza di programmazione da parte dell’Amministrazione comunale, l’inerzia disarmante di un governo cittadino che non appare in grado di governare questi processi ma che al contrario li subisce senza sapere indicare alcuna soluzione. In questa situazione chiediamo al Comune di assumere una iniziativa immediata per sbloccare l’impasse del parcheggio dell’ex Enel; quel parcheggio sebbene privato ha un interesse pubblico di primaria importanza, alla sua attivazione l’Amministrazione ha subordinato il nuovo piano del traffico fermo da quattro anni in vista proprio di quella infrastruttura a cui è legata la chiusura al traffico di via XXV luglio ed anche di via Cavallotti”.
“Sgm – dichiara infine – non può essere una società che distribuisce utili ma la strumento – per questo il Comune è l’azionista di maggioranza – attraverso cui realizzare le scelte legate al traffico ed alla mobilità cittadina contenute nella programmazione di Palazzo Carafa, per questo la finalità esclusiva della sua iniziativa deve essere l’interesse pubblico”.