Estate: sole, mare e rischio incendi. ‘Mezzi inadatti’, la denuncia di USB Vigili del Fuoco.

L’USB Vigili del Fuoco denuncia, attraverso una nota stampa di Antonio Jiritano, l’inadeguatezza dei mezzi di trasporto volti al soccorso. Un aspetto che include anche il rischio incendi nel Salento, considerandone i suoi paesaggi naturali.

Bisogna prestare molta attenzione alla sicurezza, specie in estate. Occorre la collaborazione di tutti, cittadini in primis, per garantire l’incolumità altrui. Del resto, con la bella stagione non più alle porte – bensì improvvisamente “piombata” – il gran caldo determina sì i tuffi nelle acque salentina, ma anche conseguenze piuttosto negative. Un esempio? Gli incendi naturali causati dal gran caldo. È risaputo che la Puglia – e soprattutto il Salento – corre ogni anno, di questo periodo, il rischio di vedere bruciati i paesaggi caratterizzanti la bellezza tutta pugliese. Serve prevenzione, dunque, anche alla luce degli ultimi dati turistici: l’incoming, già prima di giugno, registra subito un ottimo 5% in più rispetto alla scorsa stagione. Segno evidente che tale percentuale potrebbe aumentare. Anzi, aumenterà, ne siamo certi.

Va da sé, pertanto, che davanti alla massiccia presenza di viaggiatori nel nostro territorio si deve abbinare una dose massiccia di salvaguardia del panorama ambientale. E purtroppo, nella nostra nazione, ciò non appare possibile al 100%. “Ormai i mezzi pesanti che utilizziamo per le nostre attività sono logori, usurati e con chilometraggi smisurati. Ma la cosa peggiore non è tanto che il governo abbia deciso di non acquistare nuovi automezzi per le attività di soccorso, quanto che i mezzi in dotazione vengono manutenuti  e riparati dagli stessi Vigili del Fuoco perché le officine specializzate costano troppo”. Le parole sono di Antonio Jiritano, dell’USB VV.F., pervenuteci tramite un preciso comunicato stampa.

I mezzi pesanti dei Vigili del Fuoco vengono messi su strada senza un adeguato controllo e collaudo – sottolinea Jiritano – e rischiano di essere pericolosi per l’incolumità pubblica e per gli stessi operatori. “Parliamo di automezzi dal peso di tonnellate che, a giusta ragione, sfrecciano nelle città per portare soccorso alla popolazione. Ce ne rendiamo conto ogni giorno nei posti di lavoro, ma soprattutto durante gli interventi di soccorso tecnico urgente”. “Non solo da anni si comprano pochi mezzi nuovi, ma non è adeguata la tipologia dei pochi mezzi acquistati – aggiunge il rappresentante USB – nel senso che vengono consegnati automezzi pesanti per il soccorso che possono andare bene per il trasporto di materiali, ma non certo a trasportare vigili del fuoco o adattati alle attività di soccorso”.

Automezzi che cadono a pezzi, si dissaldano; sistemi frenati mal funzionanti, gomme usurate – prosegue Jiritano – su tutto questo abbiamo già presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Ma al momento le varie denunce della USB sono solo servite a far dichiarare al Dipartimento dei Vigili del Fuoco che è stato istituito un gruppo di lavoro per verificare i problemi di sicurezza. "Nelle more, i mezzi si ribaltano, con tantissimi colleghi coinvolti in incidenti, oppure rimangono fermi nelle varie officine per mancanza di fondi – conclude Jiritano – milioni di euro lasciati a marcire nei piazzali”.

Giusto per ricordare alcuni episodi avvenuti nel “Tacco d’Italia”, ci sarebbe quello del 10 giugno 2014 in zona di Otranto. Nell’occasione, le fiamme vennero domate a 50 metri dalla macchia mediterranea. Non solo. Qualche giorno prima, presso il litorale di Ugento, andarono a fuoco ben venti ettari