Ex Bat, i lavoratori tornano a protestare dopo un nuovo fallimento di riconversione

L’obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni a tutti i livelli e, questa mattina, si è partiti dalla sede della ex Manifattura Tabacchi per poi raggiungere, nonostante la pioggia e le condizioni meteorologiche avverse, le varie sedi istituzionali.

Hds e Ip Korus si erano già chiamati fuori da tempo, ora ci ha pensato Iacobucci a togliere le ultime speranze ai circa 200 dipendenti Ex Bat che ormai da troppo tempo vedono le loro prospettive lavorative sempre più messe a repentaglio da una riconversione che sembra sempre più difficile ed improbabile.

La vicenda, infatti, si trascina da anni ed ha avuto un epilogo drammatico la settimana scorsa quando, tra lo sconcerto generale, il Mise, Ministero per lo sviluppo economico, ha certificato il fallimento della riconversione industriale della ex Manifattura Tabacchi, in quanto, come detto, ora si è chiamata fuori dai giochi anche la Iacobucci. A fare i conti con una situazione sempre più paradossale sono, come al solito, i lavoratori che questa mattina hanno sfilato lungo tutta la città di Lecce, con un corto organizzato al fine di far sentire la propria voce.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni a tutti i livelli e, dopo che meno di due mesi fa la protesta si era articolata presso la sede del Tribunale in Viale De Pietro, questa mattina si è partiti dalla sede della ex Manifattura Tabacchi, in Viale della Repubblica, per poi raggiungere, nonostante la pioggia e le condizioni meteorologiche avverse, le varie sedi istituzionali: Comune, Province, Prefettura, Regione. Oltre ai cori e gli slogan, la manifestazione odierna ha assunto toni molto più coloriti grazi all’ausilio di alcuni striscioni su cui i lavoratori hanno fatto trapelare tutta la loro rabbia.

“Bat: 200 famiglie sulla coscienza, le Istituzioni stanno a guardare”; “Ci avete illusi… Ma eravate tutti collusi”; o ancora: “Ci avete venduto per 30 denari; “Ip Korus, Hds e Iacobucci: associazione a delinquere”. Parole forti, slogan che rendono l’idea di quanta rabbia, ma soprattutto delusione ci sia tra i dipendenti. L’unica azione possibile, in questo momento, era quella di scendere in piazza e di creare disagi al traffico per farsi notare, così come è successo questa mattina.

“Vogliamo sensibilizzare le istituzioni perché dicano qualcosa sul futuro di questi 200 lavoratori, perché si costituisca una task force”. A parlare sono i segretari delle sigle sindacali che sono in scese in campo a fianco degli ex Bat, tra cui Fiom Cgil Lecce, unita a Cgil, Cisl, Uil. “Una speranza – proseguono – potrebbe ad esempio venire dal distretto aerospaziale pugliese e dal relativo indotto, da questo settore potrebbe venire qualcosa di buono, una concreta possibilità per questi lavoratori”.



In questo articolo: