Ex inceneritore Saspi, l’on. Rampelli interroga il Governo:«serve duplice controllo»

L’on. Rampelli (Fratelli d’Italia-AN) sollecita il Governo – tramite un’interrogazione parlamentare – ad un duplice controllo sull’impatto ambientale provocato dall’ex inceneritore Saspi situato tra Lizzanello e Lecce

Gli argomenti di matrice ambientale spiccano particolarmente, in questo periodo, nelle agende politiche salentine. Durante la seduta del 12 settembre scorso, infatti, presso la Camera dei deputati, il Capogruppo alla Camera del partito Fratelli d’Italia-AN, On. Fabio Rampelli, ha presentato un'interrogazione parlamentare relativa all’annosa questione dell’ex-inceneritore Saspi. La struttura, come molti ricorderrano è ubicata tra Lizzanello e Lecce. In buona sostanza, Rampelli sollecita al Governo un duplice controllo sia sull’impatto ambientale dello stato dei luoghi sia sui possibili danni alla salute dei residenti nelle aree limitrofe.

Per anni nella zona sono stati bruciati i rifiuti del capoluogo salentino e di paesi limitrofi. Nel marzo 2013 si è addirittura aperto un fascicolo per inquinamento e danni ambientali, contestando ai presunti responsabili l’omessa bonifica del territorio e l’avvelenamento della vicina falda acquifera. Attualmente, nell’area, si registra un grave stato di degrado dovuto alla presenza di collinette di spazzatura e, in particolare, di una alta addirittura alcuni metri; che conterrebbe del materiale pericoloso, comprese ceneri di cui se ne ignora composizione e provenienza.

'L’eventuale presenza di sostanze nocive nell’area potrebbe mettere a serio rischio la salute dei residenti della zonasi legge nell'interrogazionee ha già dato avvio ad una procedura d’infrazione comunitaria rispetto al sito. In seguito alla dismissione dell’inceneritore, l’area sarebbe divenuta una discarica incontrollata, dove chiunque poteva accedere per smaltire ogni genere di rifiuti'; poi, nel 2012, il Comune – in quanto proprietario – riuscì a mettere in sicurezza l’edificio ormai cadente, impedendo così l’accesso incontrollato e il versamento dei rifiuti all’interno. L’esterno, però, è tuttora 'terra di nessuno'.

Dopo l’apertura dell’inchiesta si è dato avvio al prelievo di campioni dai suoli dell’area, al fine di poter accertare l’effettiva pericolosità dei terreni. 'Si chiede, pertanto – conclude il testo – quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere, anche grazie all’ausilio del Comando Carabinieri per la tutela dell’ambiente, per verificare lo stato dei luoghi nell’ottica di tutelare le popolazioni dai rischi dell’inquinamento ambientale'. 



In questo articolo: