Dopo le dichiarazioni dell'onorevole Bellanova, che ha rassicurato sul fatto che i contratti saranno prorogati fino a febbraio, questa mattina è scoppiata la rivolta dei dipendenti che si occupano delle pulizie nelle scuole pubbliche. Sit in davanti la Prefettura per difendere la propria posizione ed esprimere tutto il loro malcontento.
Pulizie delle scuole, gli ex Lsu anche questa mattina sono tornati a protestare davanti alla Prefettura. La trattativa di Regione e sindacati con la Dussman, l’azienda aggiudicataria dell’appalto ministeriale (che dovrebbe subentrare ufficialmente il 2 gennaio), si è infatti interrotta e gli 850 lavoratori salentini, che si occupano delle pulizie nelle scuole pubbliche, sono preoccupati per il loro futuro. La Dussman, infatti, è intenzionata a ridurre a 18 ore l’orario di lavoro, con lo stipendio che, quindi, passerebbe da 800 a 400 euro, a partire da marzo e a prevedere la sospensione nei mesi in cui non si svolge l’attività didattica.
Come riportato ieri, sulla questione è intervenuta l’onorevole del Pd Teresa Bellanova che ha dichiarato: “La proroga a febbraio dei contratti per gli ex Lsu è legge. L’azienda appaltatrice dovrà rispettarla”. L’approvazione nella legge di stabilità dell’emendamento n.530 bis, a firma proprio della Bellanova, parla infatti chiaro: per gli ex Lsu delle scuole attualmente in organico i contratti sono prorogati sino al febbraio 2014 (erano in scadenza nel dicembre 2013), senza dimezzamento degli stipendi. La situazione diventa dunque sempre più complicata. Venerdì scorso in Regione l'ultimo incontro tra le parti sociali e la Dussmann, presso l'assessorato al lavoro, ha dato esito negativo. La ditta ha difatti rifiutato la proposta dei lavoratori, ribadendo la disponibilità a garantire solo le 35 ore fino al prossimo 1 gennaio e poi continuare assicurandone esclusivamente 18. A questo punto le speranze sono riposte tutte nell'incontro fissato nel pomeriggio, alle 15.30, con l'assessore Leo Caroli. In quella sede, come caldeggiato dallo stesso assessore, si cercherà di addivenire ad una soluzione unitaria per ricomporre la vertenza, che vede al momento i sindacati confederali e gli autonomi su posizioni differenti, e per strappare un accordo convincente alla Dussmman.
Il segretario territoriale Fsi, Dario Cagnazzo spiega: “siamo tornati a protestare perché i lavoratori sono disperati. Non ha senso firmare questo contratto con la Dussman che poi assicurerà ai lavoratori uno stipendio per altri due mesi e poi saremmo punto e a capo e saremmo costretti a tornare qui a protestare. Abbiamo chiesto di annullare la gara Consib perché i lavoratori sono esasperati da una situazione che si protrae dal 2001 e non gli dà più garanzie e prospettive per il futuro. I sindacati di Cgil, Cisl e Uil che fanno gli interessi di amici degli amici devono capire che ai lavoratori non basta un contratto che poi in realtà li consentirà di percepire uno stipendio solo per altri due mesi e poi la situazione tornerà ad essere critica”.
