Filobus leccese: la tensione corre sul filo

Proseguono le stilettate tra maggioranza e opposizione all’indomani della lettera aperta di Paolo Perrone indirizzata ad Antonio Rotundo. La questione? La metro di superficie.

Su una delle annose vicende cittadine, il filobus, il sindaco Perrone ha preso carta e penna e scritto ad Antonio Rotundo al fine di spiegare il perché del proprio "no" al confronto pubblico, auspicato, invece, dal capogruppo di opposizione a palazzo Carafa.Ma la missiva del sindaco ha sollevato considerazioni, non solo all'interno del Pd, ma anche dello stesso Pdl.

Per il Pd è intervenuta Teresa Bellanova. "Sono passati 1291 giorni dal 11 maggio 2007, giorno in cui l'allora Vicesindaco Paolo Perrone si accomodò trionfante sui seggiolini del filobus per la sua prima, ed unica, corsa per le vie di Lecce – afferma l'onorevole – E sono passati quasi sei mesi da quando ho presentato l'interrogazione parlamentare con la quale chiedevo spiegazioni della mancata attivazione del servizio, profumatamente pagato dai cittadini leccesi, pugliesi ed italiani. Gli stessi cittadini che, ad oggi, non sanno ancora nulla dei misteriosi motivi per cui quei pali e quei fili continuino a deturpare la città, senza averne mai potuto toccare con mano la funzionalità". "Prima ci sono stati i ritardi nell'esecuzione dei lavori, avallati da quattro proroghe concesse dall'Amministrazione comunale, delle quali ben tre siglate dall'Amministrazione Perrone – prosegue –  Nonostante questo, dal 14 marzo 2009 i pali, i fili e le vetture per renderli funzionali, sono nella piena disponibilità del Comune di Lecce. Ma è ancora tutto fermo".Chiede conto Teresa Bellanova, per un servizio che, a suo dire, in altre città d'Italia è stato realizzato a costo zero. "Il sindaco si assuma ora tutte le sue responsabilità" dice e non ammette altre deroghe.

A dire la sua, però, è anche il coordinatore provinciale PDL, Cosimo Gallo. "Ho apprezzato i contenuti della lettera aperta che il sindaco Paolo Perrone ha scritto sulla vicenda del filobus, ma temo che su un punto il primo cittadino di Lecce si sia sbagliato: l'anomalia di chi si è schierato a difesa degli interessi privati della Sirti, azienda incaricata della realizzazione del filobus, e non di quelli del Comune (e quindi contro quelli dei cittadini leccesi) non riguarda solo Antonio Rotundo, ma tutto il Partito Democratico. Infatti, se una parlamentare come Teresa Bellanova si spende oggi in una presa di posizione che ricicla, di fatto, argomenti e modalità di espressione del suo collega, significa che il Partito Democratico ha scelto una filosofia ben precisa su tutta questa complicata vicenda. Ed è la filosofia, in poche parole, di chi lavora per far sì che il filobus, come via Brenta, manifestino tutto il loro potenziale negativo sulle casse del Comune e diano loro la possibilità di siglare la sconfitta politica del Sindaco".

Pesano, infine, le domande retoriche con cui il senatore Gallo conclude le sue riflessioni "Difendere gli interessi della Sirti e non quelli dei leccesi è una strategia per rafforzare la già sperimentata ipotesi di alleanza tra il Pd e Io Sud e Adriana Poli Bortone? Oppure un tentativo di fare proprio un fantomatico successo politico a scapito della città? O una "maschera" di altri e misteriosi interessi?"

Nelle prossime ore sentiremo prima gli esiti delle discussioni in aula consiliare a palazzo Carafa, dove è in corso il Consiglio comunale, poi le considerazioni che saranno spiegate nella conferenza stampa indetta nella mattinata di domani in via Tasso.



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