Fitto si riprende un partito unito, ‘Basta polemiche, non ho spaccato io il centrodestra’

Si è svolto ieri all’Hotel Tiziano e dei Congressi di Lecce l’atteso incontro del movimento fittiano. Tutti presenti, nessun assente. I litigi sembrano essere cosa passata e si guarda al futuro con pacato ottimismo.

Incassa il sostegno dei suoi Raffaele Fitto e strappa l’accordo su tutta la linea, riprendendosi in mano il gruppo che rischiava di sfaldarsi nel terremoto post-elettorale.
 
I malumori ieri, al Tiziano di Lecce, non si sono palesati, sono rimasti sotto traccia, sott’acqua. Perrone e Gabellone si sono dati da fare per far scendere la temperature dello scontro, per evitare che i personalismi potessero far saltare il tavolo.  Per quelli ci sarà tempo; per quelli, per i personalismi, dicevamo, bisognerà attendere l’articolazione territoriale del nuovo soggetto politico, quello dei Conservatori e Riformisti Europei, quando si potrà tornare ad avere qualche legittima ambizione di organigramma.
 
Ma per adesso che senso ha litigare? Litigare, rompere deve essere strumentalmente utile almeno per ottenere qualcosa in più rispetto a prima. In tempi di magra politico-elettorale, meglio stare fermi, meglio non muoversi, meglio non agitarsi per non perdere quel poco sul quale ci si siede.
 
‘Non ho nulla da dividere e da promettere – questo il senso delle parole di Fitto – Riprendiamo il cammino politico, proviamo a strutturarci meglio e se ci saranno spiragli d’azione, gli spazi torneranno ad aprirsi per tutti’.
 
Ogni malumore si è sgonfiato come un sufflè e tutto è tornato come prima. Più o meno.
 
Il discorso di Fitto del resto è stato chiaro: nessun tono trionfalistico o giustificazionista come si era sentito all’indomani della pessima prestazione di 'Oltre' alle Regionali del 31 maggio scorso, quando l’europarlamentare magliese si era appellato al poco tempo avuto a disposizione per far veicolare tra gli elettori il simbolo del nuovo movimento costituito.
 
Piuttosto una lucida considerazione, dalla quale nessuno è potuto sfuggire, al di là dei malumori ‘tra i colonnelli’ sorti per le modalità con cui la sconfitta elettorale è maturata: “Non sono stato io a rompere il centrodestra; non sono stato io a sfasciarlo e ad averlo costretto alla sconfitta. Tutt’altro, io sono stato la vittima di decisioni prese altrove. Sono stato offeso e insultato da Berlusconi e da Forza Italia in più di un’occasione e solo perché la pensavo in maniera diversa da loro; ‘Oltre nasce il 1 maggio, con tutte le conseguenze organizzative che ne sono derivate e non l’1 gennaio.”
 
Alla fine passa una linea morbida, quella che tutti gli interventi sembrano aver palesato: basta conle polemiche, basta con i litigi, basta con le rivendicazioni, basta con i ‘comitati elettorali’ come ha detto Luigi Mazzei. È tempo di tornare a fare politica, ma dopo essersi convinti tra di loro, i fittiani devono provare a convincere i loro elettori e farli tornare dalla loro parte.



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