Tap, «certa della legittimità e correttezza del proprio operato e in particolare della possibilità di eseguire le indagini geotecniche in corso sulla base degli atti e delle autorizzazioni già ottenute, provvederà in tempi brevissimi ad impugnare il provvedimento nelle sedi giurisdizionali competenti».
Così la Multinazionale svizzera aveva risposto all’ ordinanza di sospensione delle indagini a firma del dirigente dell'ufficio tecnico del Comune di Melendugno.
Sì, perchè se da un lato il Governo centrale ha spianato la strada alla realizzazione del gasdotto, dall’altro c’è un territorio che non vuol mollare a tutela del proprio equilibrio ambientale. E così prosegue il botta e risposta tra la Compagnia svizzera e il Comune.
Oggi l’altra mossa di TAP che ha notificato al Comune di Melendugno il ricorso per l’annullamento e la sospensiva dell’ordinanza dell’Ufficio tecnico comunale con cui lo scorso 9 ottobre è stata ordinata la sospensione dei sondaggi geotecnici in corso. Quei sondaggi, si legge nella nota, sono stati “autorizzati dal decreto prefettizio del 30 maggio scorso lungo il percorso a terra del gasdotto e nell’area del Terminale di ricezione”.
Copia del ricorso è stata notificata al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero dello Sviluppo Economico, competenti per le procedure autorizzatorie di un’opera dichiarata “priorità nazionale” e alla Prefettura di Lecce.
E ancora. Non appena completate le formalità di notifica, si provvederà al deposito dell’atto presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio.
La storia continua.
