Prove di unità nel centrodestra. Messuti dalla Poli con il ramoscello d’ulivo

Si incontreranno alle 16.00 Gaetano Messuti e Adriana Poli Bortone per cercare l’unità del centrodestra. Per molti è mission impossible.

Sarà Gaetano Messuti a presentarsi con il ramoscello d’ulivo ad Adriana Poli Bortone nell’incontro fissato questo pomeriggio per provare a fare sintesi tra il centrodestra uscito dalle primarie e quello che ha scelto di non partecipare alle consultazioni di base. Dissotterrare l’ascia di guerra, questa la sfida affidata da Congedo e Spagnolo all’avvocato leccese per riappacificare anime che sembrano inconciliabili.

Una mission impossible secondo tanti, visto che la Lady di ferro non ha intenzione di fare molti passi indietro. Congedo, dal canto suo, dopo aver vinto le primarie non se la sente di consegnarsi ad altre valutazioni di popolo oltre quella del 26 maggio. Per il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia il verdetto dei leccesi c’è già stato e quindi ben venga ogni allargamento inclusivo, ma è chiaro che si tratta pur sempre di un allargamento.

La senatrice, invece, che ha definito le primarie un ‘funerale’ propone ben altro: un sondaggio affidato ad un istituto di ricerca nazionale in cui mettere a confronto i due nomi forti della coalizione (Poli Bortone e Congedo, appunto) per scegliere chi dovrebbe essere il candidato sindaco di una coalizione unita che se si dovesse presentare spezzata rischierebbe seriamente di perdere contro Carlo Salvemini, con tutto il rispetto per gli altri competitor.

Dovrà essere Gaetano Messuti, insomma, a convincere la Poli a mettere da parte le sue valutazioni non certamente positive sul partito di Congedo-Perrone-Fitto e guardare alla possibilità di una riappacificazione che secondo tanti consegnerebbe Lecce al centrodestra già al primo turno.

In serata se ne saprà di più. E c’è chi non la vede poi tanto male dal momento che due debolezze insieme possono generare una forza. L’ex Sindaca si sarebbe accorta di non avere truppe così numerose e il consigliere regionale, anche guardando i numeri non eccellenti della partecipazione alle primarie, potrebbe immaginare di non consegnarsi al braccio di ferro anche perché la consultazione di domenica 17, qualche strascico – come era prevedibile – lo ha lasciato. Sia Spagnolo che Messuti non hanno né gradito né compreso il patto che ritengono esserci stato tra Congedo e Marti. E che addirittura starebbe spingendo gli organi provinciali e regionali del Carroccio a chiedere l’intervento dei probiviri nazionali.

Incontro finito

Al faccia a faccia, alla fine, hanno partecipato tutti i candidati alle primarie, ma una volta concluso si è solo capito che la strada per l’unità è ancora lunga e dal tono delle parole usate dall’avvocato leccese anche tortuosa.

“Dall’incontro è emersa la comune volontà di intraprendere un percorso vocato ad un ragionamento che porti alla ricerca delle ragioni dell’unità. Il confronto proseguirà nei prossimi giorni”, si legge nella nota a firma di Messuti.



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