Primarie, Poli Bortone: “Non una festa ma un funerale. Ancora cinque giorni per riflettere poi chi c’è c’è”

All’indomani delle consultazioni per stabilire il candidato sindaco della coalizione di centrodestra, parla l’ex primo cittadino del capoluogo.

Non una grande festa di popolo, bensì un flop. Un vero e proprio danno dal punto di vista della partecipazione e di immagine per il centrodestra che ha palesato l’impressione di essere frammentato. Adesso il tempo è quasi scaduto, ancora cinque giorni per riflettere e poi si trarranno le conclusioni e, soprattutto le conseguenze.

È questo il sunto del pensiero di Adriana Poli Bortone che, nella mattinata di oggi, ha convocato una conferenza stampa per analizzare il voto sulle primarie del centrodestra, per scegliere il candidato sindaco della coalizione, che ha visto la partecipazione di sole 6.000 persone, a fronte delle 17mila registratesi, invece, poco più di un lustro fa, nell’anno 2012.

“Ho letto alcune dichiarzioni sul giornale dalle quali si evince che Saverio Congedo sia assolutamente chiuso e d’altra parte penso che ormai venga meno anche la proposta di svolgere un sondaggio, dopo questa deludente situazione che si è verificata, ha affermato l’ex primo cittadino del capoluogo.

“Le primarie sono state di per sé un sondaggio e mi sembra che le persone si siano già espresse più che chiaramente. Chi è intellettualmente onesto deve ammettere la sconfitta che si è verificata ieri.

Correre da sola? No, assolutamente!!! Spero di andare alle elezioni in compagnia, in grande compagnia del centrodestra, quel centrodestra che in oltre 11mila persone non si è recato a votare, quel centrodestra che è anche opinione diffusa nella città di Lecce e che non riconoscendosi in questo metodo di selezione che qualcuno, invece, riteneva fosse l’optimum.

Vincere al primo turno complicato? È sempre complicata la politica, ma tanto è più complicata, tanto più ci appassiona.

Ritengo che bisogna riflettere sugli oltre 10mila cittadini in meno rispetto alle precedenti consultazioni e, fatemelo dire, non penso che la Lega, il primo partito italiano, qui a Lecce valga solo lo 07%, ma queste sono logiche interne a un partito nelle quali non intendo addentrarmi. Mario Spagnolo nel corso della campagna elettorale è stato quello che ha detto le cose più sensate, ma non so più in che lingua dirlo: non voglio che il centrosinistra governi nuovamente questa città e invito la Lega a fare mente locale su quanto avvenuto, così come deve farlo Forza Italia riguardo ad alcuni comportamenti poco lineari e che, dall’analisi dei risultati, non sposterebbe più del 3%.

In questi giorni ho reiterato numerosi inviti all’unità. È stato legittimo fare le primarie, ma è altrettanto legittimo dire che non si è trattato di una festa, bensì, di un funerale. Ho anche tolto la dicitura ‘sindaco’ dalla lista, ma non mi sembra di aver avuto riscontro.

Siamo indietro di un mese rispetto a Carlo Salvemini e ciò non lo si può perdonare. Pazienza l’ho avuta, ma il tempo è scaduto. Ancora cinque giorni e chi vuole riflettere lo faccia, altrimenti chi c’è, c’è. Punto!!!”.