L’assessore regionale non si presenta. Per gli Oss nessuna proroga

Grande delusione tra gli operatori socio sanitari in protesta sotto la Direzione Generale dell’Asl di Lecce. La Regione prosegue nelle sue scelte, si va avanti con lo scorrimento delle graduatorie. L’assessore Pentassuglia atteso invano dai lavoratori.

Il tavolo tecnico tenutosi questa mattina in via Miglietta, presso la Direzione Generale della Asl di Lecce, non ha avuto l'esito sperato. I 50 operatori socio sanitari in protesta non hanno avuto le rassicurazioni che si attendevamno dalla Asl e dall’assessore regionale alla sanità Donato Pentassuglia che, dato per presente, non si è presentato.

Nessuna proroga dei contratti a tempo determinato e via con lo scorrimento delle graduatorie, danneggiando chi, quel lavoro – oggi vera e propria chimera, per tutte le categorie professionali a dire il vero – ce l'aveva già. Ciò significa che i lavoratori termineranno il loro servizio a fine settembre.

A margine della notizia, arriva subito il commento del consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Mazzei, secondo cui non sarebbe la prima volta che in Regione Puglia la Giunta, il Presidente e gli Assessori agiscono in maniera totalmente difforme dagli indirizzi del Consiglio regionale spesso votati all'unanimità. “Vorremmo sapere quali differenze si riscontrino in Via Capruzzi – scrive sempre Mazzei in una nota stampa – tra gli infermieri dipendenti e gli OSS. Quale metro di giudizio si utilizza nei confronti della prima categoria che non si possa usare per la seconda? Quali colpe hanno gli Operatori Socio Sanitari per avere un trattamento così penalizzante?”.
Il consigliere salentino rivolge le stesse domande anche al Direttore della Asl di Lecce, Valdo Mellone, che “non è immune – prosegue nel comunicato – da responsabilità da tutto quello che sta avvenendo a discapito di questi lavoratori”. E poi rincara la dose. “Continuiamo a non comprendere le promesse non mantenute e la disparità di trattamento per i dipendenti in attesa di un provvedimento proposto e confermato dallo stesso Assessore alla Sanità”.

Ora ai lavoratori non resta che l'opportunità di potersi difendere in altre sedi. “Ovviamente sono usciti di scena assessori e consiglieri di sinistra del Salento – conclude Mazzei – che dovrebbero difendere i lavoratori in una battaglia a tutela di un loro diritto e, invece, a causa dei veti incrociati delle primarie si trovano l’un contro l’altro armati e tutti insieme contro chi rivendica il lavoro”.



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