Ennesimo capitolo di una vertenza che, ad inizio estate, sembrava avesse trovato una soluzione. E invece, a quanto pare, i dipendenti della società Alba Service sono allo stremo. Ben sedici mensilità arretrate e, oltre questo, le dimissioni del Commissario Liquidatore hanno nuovamente fatto esplodere la protesta dei lavoratori, giunti stamattina in via XXV Luglio per bloccare – in segno di protesta -, uno dei tratti più trafficati del capoluogo salentino. A ridosso della Prefettura – dove peraltro è avvenuto un incontro -, gli operatori (assistiti dal sindacato COBAS) reggevano lo strioscione con scritto "Alba Service S.p.A. – 130 Famiglie". "Chiediamo immediatamente un incontro con Provincia di Lecce e Regione Puglia, perché la situazione sta diventando insostenibile", ci rivela Giuseppe Mancarella, segretario della Confederazione COBAS Lecce, contattato telefonicamente dalla redazione di LecceNews24.it
Questi i fatti. "Lo scorso 6 giugno – aggiunge Mancarella – sottoscrivemmo un contratto di solidarietà che prevedeva il taglio del 45% dell'orario. Su 40 di prestazione, dunque, 18 in meno. Di queste 18 ore il 60% retributivo dovrebbe corrisponderlo l'INPS attraverso il fondo di integrazione salariale. Ad oggi, però, questi soldi non sono stati corrisposti, mentre invece la riduzione delle ore sì". Non è tutto. "La nostra richiesta riguarda anche l'avvio della procedura di mobilità, prevista dalla Legge Madia, in riferimento alle società partecipate in liquidazione".
"Pretendiamo chiarezza – conclude Mancarella – anche per capire perché alcuni possono svolgere dei servizi, mentre altri no". Prima la "fumata bianca" del 22 Aprile; poi un'altra protesta avvenuta a Luglio. Le famiglie, però, appaiono ormai stanche, stremate, davanti a delle risposte che tardano ad arrivare.
