‘Lo Sblocca Italia è incostituzionale’. Il M5S chiede a Vendola di impugnarlo

Tra le opere strategiche dello Sblocca Italia c’è anche la Tap. E allora i grillini investono il Governatore di una battaglia: si impegni ad impugnare il decreto palesemente incostituzionale che riduce gli enti periferici a meri passacarte.

Movimento-cinque-stelle

«La Regione Puglia, in questo momento, è accerchiata da progetti inutili e dannosi, come TAP e Tempa Rossa, progetti che sono lontani dal concetto di sviluppo sostenibile ed in antitesi alla conversione energetica verso le rinnovabili, che tutti auspichiamo. Esistono, inoltre, forti pregiudiziali e criticità in materia di infrastrutture viarie, ferroviarie, portuali e di telecomunicazioni, sul dissesto idrogeologico, sugli appalti di opere pubbliche, sulle norme di carattere fiscale e finanziario, di semplificazione burocratica e amministrativa, sulle norme di edilizia ed urbanistica, turismo, bonifiche, inceneritori, nonché norme in materia di occupazione, trasporto pubblico locale e finanza locale
 
Insomma lo Sblocca Italia non solo è incostituzionale ma è dannoso per lo sviluppo sostenibile della Puglia anche perché con le semplificazioni che prevede scavalca ogni competenza degli enti territoriali sui quali le opere pubbliche vengono cantierizzate. Per questo il Movimento 5 Stelle prende carta e penna ed investe Vendola, Nicastro e tutti i consiglieri regionali, ciascuno per le sue competenze, affinchè il decreto venga riscritto o impugnato anche quando dovesse essere convertito in legge dal Parlamento.
 
«All'interno del decreto, con la scusa di introdurre misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive, si sono pericolosamente approvate norme dal forte odore di  incostituzionalità
 
Per il Movimento 5 Stelle gli elementi di incostituzionalità dello Sblocca Italia ci sono tutti e sono anche palesi. Anzi, a dirla con chiarezza si celano nella definizione di “grandi, urgenti e indifferibili” che viene attribuita ad alcune opere, cosa che – a detta dei pentastellati – innescherebbe autorizzazioni non rispettose delle competenze concorrenziali delle amministrazioni locali in comparti tra l’altro strategiche quali i materiali di produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia.
 
Insomma, secondo i grillini lo Sblocca Italia renderebbe gli enti periferici dello Stato non come protagonisti delle strategie di sviluppo sul proprio territorio bensì come semplici passacarte, con competenze limitate ad un mero atto di assenso su un progetto già definitivo bypassando ogni parere nella prassi autorizzato ria
 
«Tutto ciò – conclude il Movimento Cinque Stelle – contrasta con quanto indicato nella Costituzione all'art. 117, nonché pone limitazioni rispetto alla tutela del paesaggio e dei beni architettonici (art.9) e della salute (art.32)
 



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