Minervini chiede una svolta per l’economia pugliese: «Utilizziamo i fondi 2014-2020 in maniera mirata»

Uno shock economico per l’economia pugliese. Lo chiede a gran voce Guglielmi Minervini all’indomani della pubblicazione del rapporto Svimez sul Sud. ‘Meno tasse e più attenzione al territorio’, questa la proposta del terzo candidato alle Primarie del Centrosinistra

«Utilizziamo i fondi in maniera mirata»

Il Sud e la Puglia hanno bisogno di uno shock se vogliono uscire fuori dalla crisi. Non è più tempo di cure palliative, di misure tampone: c’è bisogno di un vera e propria svolta epocale nelle politiche di sviluppo e nell’utilizzo dei fondi comunitari di cui sarà beneficiario il territorio.
 
Non utilizza mezze parole, Guglielmo Minervini, il terzo candidato del centrosinistra alle Primarie per la nomination a Governatore della Puglia da giocarsi nelle elezioni del 2015, che combatte la battaglia fratricida all’interno del suo schieramento politico con Michele Emiliano – candidato ortodosso del Partito Democratico – e Dario Stefano – candidato di Sel e della Sinistra che non si riconosce nel Pd.
 
Parole che hanno un peso importante all’indomani della presentazione del Rapporto Svimez su un Sud che è più che in affanno e sembra quasi al collasso. L’analisi dello Svimez e tutta condensabile in questi dati, in questi numeri:
 
«Un Sud a rischio desertificazione umana e industriale, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013), non fare figli (continuano nel 2013 a esserci più morti che nati), impoverirsi (+40% di famiglie povere nell'ultimo anno) perché manca il lavoro (al Sud perso l'80% dei posti di lavoro nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014); l'industria continua a soffrire di più (-53% gli investimenti in cinque anni di crisi, -20% gli addetti); i consumi delle famiglie crollano di quasi il 13% in cinque anni; gli occupati arrivano a 5,8 milioni, il valore più basso dal 1977 e la disoccupazione corretta sarebbe del 31,5% invece che il 19,7%.»
 
Minervini non ha certo paura di lanciare una vera e propria provocazione all’interno del suo schieramento, proprio nel giorno in cui sembra essersi alzata forte la polemica sull’utilizzo dei fondi da destinare al comparto agricolo:  «si devono utilizzare in maniera intelligente i fondi che vengono dall'Europa per il periodo 2014-2020. Non più una miriade di piccole misure che avevano un senso in una fase di pre-crisi, bensì 2-3 grandi investimenti mirati per attivare e liberare le energie imprenditoriali dei pugliesi che hanno idee e voglia di fare».
 
Insomma, dice il candidato alle Primarie del centrosinistra: dalla crisi non si può uscire senza l’intervento del settore pubblico, un intervento che deve essere robusto, ingegnoso e corposo, ma bisogna che tale intervento sia intelligente e mirato: «dobbiamo alleggerire il carico fiscale sulle piccole e medie imprese, spingendole a puntare con coraggio e audacia sull'innovazione e sulla migliore qualità perché solo in questo modo potranno andare oltre la soglia della sopravvivenza verso una prospettiva di crescita e di rafforzamento. E dobbiamo investire nella tutela del territorio e dei beni comuni, perché si dimostra essere sempre più il nostro capitale più prezioso, a cominciare dalla lotta al dissesto idrogeologico, alla cura delle ferite ambientali per passare alla valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico, culturale».