Natale dal sapore elettorale, polemiche sulla delega a D’Autilia. Il bilancio di Perrone fa discutere

Le opposizioni a Palazzo Carafa, Foresio: ‘Anziché nominare D’Autilia, Perrone doveva tenere le deleghe per sé’. Carlo Salvemini, invece, dice la sua dopo lo scambio d’auguri avvenuto ieri tra il primo cittadino e la stampa locale.

Più che la vigilia del Natale questa cui assistiamo sembra essere la vigilia di una competizione elettorale, che ad ogni modo non si farà attendere ancora a lungo. La nomina in extremis di D'Autilia ha inasprito inevitabilmente i toni ed è stata etichettata come mero spreco di denaro pubblico e favore politico in vista delle prossime elezioni. Ne parla Foresio, Capogruppo Pd a Palazzo Carafa: "Che senso ha nominare un nuovo assessore a sei mesi dalla fine della consiliatura? Il sindaco Perrone avrebbe potuto benissimo tenere per sé le deleghe, facendo, quantomeno, risparmiare all'ente sei mesi di stipendio per un altro incarico. Ma nulla, non c'è modo di convincerli a provare a non sprecare soldi pubblici. Quello che appare chiaro a tutti, invece, è la vera ragione che si nasconde dietro questa scelta, una ragione più politica che amministrativa".
 
Secondo l'analisi di Paolo Foresio, infatti, questa poltrona avrebbe come unica utilità quella di 'accontentare' un gruppo che reclamerebbe, da tempo, una fetta di potere per sanare qualche malcontento in previsione degli imminenti appuntamenti elettorali. "Con tutti i problemi irrisolti in città, come l'emergenza sociale e abitativa, come le marine in abbandono e gli impianti sportivi carenti, come le multe e le tasse più alte d'Italia, chi governa non pensa ad altro che al proprio tornaconto politico ed elettorale. Ma questo modo di agire avrà i giorni contati se i leccesi decideranno finalmente di bocciare questa esperienza amministrativa e tutti quelli che ne hanno preso parte" – conclude Foresio che ripone, così, le sue aspettative nei cittadini leccesi.
 
Non va meglio per Carlo Salvemini che, ad una attenta lettura del bilancio di governo che Perrone ha proposto nell'ultima conferenza con la stampa, dissente: "I fatti non esistono più. L'opinione pubblica non esiste più. Nella campagna elettorale del 2007 c'era uno schieramento che – dati alla mano – spiegava e denunciava che i bilanci comunali erano falsi e il comune di fatto in dissesto dopo dieci anni di finanza allegra, spregiudicata, temeraria. L'altro schieramento invece chiedeva i voti per dare continuità a quell'esperienza, denunciando 'i tifosi del dissesto' e quanti 'i buchi li avevano in testa'. I primi persero, io non venni eletto. I secondi trionfarono, Perrone divenne Sindaco per la prima volta".
 
È un'analisi molto pesante quella di Salvemini che sembra avere l'intento di smascherare le incongruenze del governo Perrone. Infatti, solo pochi giorni fa, il Sindaco avrebbe dichiarato che nel 2007 il Comune era tecnicamente fallito e sarebbe evidente, secondo Salvemini, che le dichiarazioni di oggi siano in antitesi con quelle di 10 anni fa.
 
Oggi però, i rapporti tra Perrone e la ex Sindaca Poli Bortone sono differenti rispetto a dieci anni fa e, forse, lo sgarbo alla senatrice, quello di dichiarare di aver salvato il Comune dal dissesto dopo la sua scellerata gestione, oggi, è voluto e cercato.



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