‘Non siamo contrari al Polo Psichiatrico, ma ci vuole più personale’: agenti penitenziari in protesta

Le organizzazioni sindacali leccesi della Polizia Penitenziaria stamattina hanno tenuto un sit-in di protesta davanti al carcere di Borgo San Nicola: ‘Prima di aprire il nuovo Polo Psichiatrico nella struttura, l’Amministrazione aumenti l’organico o rischiamo la sicurezza’.

Il messaggio è chiaro e preciso. Insomma, non fa una piega: "Non siamo contrari all'apertura del nuovo Polo Psichiatrico all'interno del carcere, ma per poter lavorare quotidianamente senza problemi serve un organico numerico maggiore". Stamattina l'hanno dichiarato congiuntamente alla stampa le sigle sindacali della Polizia Penitenziaria leccese (Sappe, Osapp, Uil PP, Sinappe, Ussp, Fp Cgil e Fns Cisl) in occasione del sit-in di protesta tenutosi all'ingresso della Casa Circondariale del capoluogo salentino. Nel dettaglio, le organizzazioni alzano la voce contro "l'ostinata sordità dei vertici dell'Amministrazione Penitenziaria" relativamente all'apertura del nuovo reparto psichiatrico che sorgerà a Borgo San Nicola. "Personale in carenza di 166 unità e senza garanzie di futuro e sicurezza", proseguono "ciò che sta accadendo a Lecce è una forzatura oltre ogni logica. Va benissimo la realizzazione di un bel progetto nazionale, ma non senza tenere conto delle reali esigenze organizzative".

Lo specifica nei dettagli Ruggiero D'Amato, segretario provinciale OSAPP: "La Polizia Penitenziaria non è stata mai contraria alla salvaguardia dei diritti, oggettivi e soggettivi, dei nostri utenti. La gente deve capire che i detenuti sono persone, al di là di quello che hanno compiuto nella società. Esite una magistratura giudicante per quello. Noi invece siamo adibiti alla sicurezza ed al loro adeguato trattamento. Eppure, in tali circostanze diviene impossibile, vista la carenza di quasi duecento unità, che peraltro rischia di accenutarsi con la nuova struttura. Servono uomini e mezzi per salvaguardare tutti all'interno dell'Istituto". 

Gli fa eco Salvatore Andrea Maniglia, segretario regionale SINAPPE: "Le condizioni sono disastrose e siamo sotto organico già da diverso tempo. In ordinario lavoriamo con circa 150 agenti in meno. Poi, il Dipartimento ha voluto l'apertura del padiglione psichiatrico. Ciò, ovviamente, comporta movimenti dei detenuti sia a livello regionale che nazionale. Vogliamo specificare che noi, come SINAPPE, non siamo affatto contrari all'apertura del nuovo Polo psichiatrico; la protesta riguarda una sensibile carenza di personale. In tutti i ruoli, dagli ispettori, ai sovrintendenti e agli agenti. Chiediamo insistentemente alle istituzioni e ai vertici dell'Amministrazione penitenziaria che vengano trasferite delle unità. Non possiamo andare avanti in tali condizioni. Nessun giorno di congedo, lavoro sotto stress e condizioni massime del livello di pensionamento. Monteremo una protesta ad oltranza finché non verranno ascoltate a dovere le nostre voci".

Antonio Pellegrino, segretario aggiunto FNS CISL, spiega le difficoltà quotidiane incontrate dagli operatori: "Noi sappiamo quando inizia il nostro turno, ma non quando finisce. Per carità, daremo il massimo sempre, perché siamo poliziotti prima ancora che sindacalisti. Pretendiamo però maggiore attenzione e, dunque, più uomini. In caso contrario metteremo in atto tutte le azioni di protesta possibili, pur mantenendoci nella norma. Se oggi qua siamo uniti è perché la problematica, evidentemente, esiste". Infine, dice la sua Alessandro Capua, segretario provinciale aggiunto USPP: "All'interno manca personale. Non riusciamo più a fare i nostri turni da sei ore. Alcuni colleghi arrivano addirittura a dodici ore. C'è gente che non riesce ad usufruire di riposi. E il riposo per noi è importante. Servono almeno cinquanta unità in più che operino nel Polo Psichiatrico. In futuro si aprirà un altro padiglione di 200 detenuti e serviranno nuovi arruolamenti. Non possiamo avere personale che lavora più del dovuto. Molti hanno alle spalle oltre 36 anni di servizio e la stanchezza si fa sentire perché non sopporta certi carichi di lavoro". 



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