Nonni per il lavoro: anche nel Salento protesta di Spi Cgil contro la disoccupazione giovanile

Fino al 23 ottobre i pensionati della Cgil davanti a scuole e università della Puglia ‘Cari nipoti, lottiamo fianco a fianco. Il 25 ottobre tutti in piazza San Giovanni a Roma, il vero dramma è la disoccupazione giovanile’.

La vera emergenza del Paese? In due parole, disoccupazione giovanile. I pensionati e le pensionate dello SPI Cgil Puglia si stanno già preparando per andare a Roma – prossimo 25 Ottobre – gridando la loro indignazione verso un governo che ancora non ha portato risultati concreti riguardo alla crescita occupazionale. Denunceranno tagli allo stato sociale, ai diritti dei lavoratori, agli investimenti. I sindacati definiscono questa condizione una ‘ricetta uguale da più di vent’anni’.

Proprio per tale motivo, i pensionati e le pensionate della Cgil saranno ogni mattina davanti alle scuole e alle università pugliesi per incontrare gli studenti e condividere questo fondamentale percorso di lotta. Indosseranno una pettorina rossa con gli slogan “Nonni per il Lavoro” e “Largo ai giovani”. Già ieri mattina, a partire (e fino al prossimo 23 Ottobre) dalle 8.00, c’è stata un’attività di volantinaggio e presidio camper presso le scuole superiori di Galatina e, intorno alle 10.00, al complesso Ecotekne dell’Università del Salento. Stamattina invece è toccato alle scuole superiori di Nardò e Tricase. Alla manifestazione hanno partecipato anche confederale ed FLC.

Nell’evento nazionale del prossimo 25 ottobre, le generazioni saranno unite “a dispetto di chi tenta – si legge nella nota stampa pervenutaci in redazione da SPI Cgil Puglia – di metterle non le une contro le altre, per chiedere Lavoro, Dignità e Uguaglianza: da qui è necessario partire per cambiare davvero l’Italia”.

I pensionati della CGIL si battono per contrastare la precarietà, abolendo la miriade dei contratti esistenti (ben 46 tipologie) e favorendo, con incentivi e sgravi fiscali, la buona e piena occupazione; indirizzare maggiori risorse finanziarie, da reperire dalla vergognosa evasione fiscale, verso la scuola, l’università, la ricerca, la salvaguardia del territorio; riformare l’attuale sistema pensionistico che non garantisce alle nuove generazioni una giusta pensione.