Olio tunisino, dopo l’ok dell’Europarlamento l’ira di Emiliano su Twitter

Il Parlamento Europeo ha dato l’ok all’importazione di 35mila tonnellate di olio tunisino all’anno a dazio zero. Per l’Italia si tratta di un duro colpo che potrebbe gravare sull’economia di un intero settore: Michele Emiliano se la prende su Twitter con gli europarlamentari.

Dopo l’approvazione anche da parte del Parlamento Europeo del provvedimento che apre all’importazione senza dazi di oltre 35mila tonnellate di olio d’oliva dalla Tunisia in Italia, monta l’ira da parte di molti cittadini, specialmente degli olivicoltori. La misura nasce come aiuto rispetto alla popolazione tunisina in grave crisi economia, fortemente voluta dagli organi dell’Unione Europea, e votata ‘d’ufficio’ dagli Stati membri, Italia inclusa, permetterà insomma un facile accesso per due anni nel mercato europeo all’olio del paese nordafricano.

L’Italia è tra i paesi che maggiormente risentirà della nuova misura adottata, con la Puglia, prima regione produttrice, che ora è in rivolta. La politica bipartisan ha lanciato appelli e accuse al Governo che con così tanta facilità ha permesso all’Unione Europea di mettere pesantemente mano all’economia locale. Ma c’è anche chi se la prende direttamente con gli europarlamentari italiani che siedono sugli scranni di Strasburgo.

È il caso del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che, a qualche minuto dal via-libera definitivo, si è scagliato contro i deputati con breve, ma duro, messaggio su Twitter: ‘È inaccettabile che deputati Eu non si siano opposti a questo modo ridicolo di aiutare l'economia tunisina danneggiando la nostra olivicultura’, recita il testo. Poche parole, ma dai toni forti, insomma. Anche dalla squadra di governo, tuttavia, arrivano critiche. È il caso del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che chiosa: ‘Rimango fermamente contrario a qualsiasi aumento permanente del contingente di olio tunisino. Se vogliamo aiutare quel popolo ed evitare che altri migranti solchino il Mediterraneo – dice – dobbiamo dare occasioni di sviluppo, anche aumentando la quota di olio tunisino importato’.

Pesanti, naturalmente, sono le critiche che arrivano dai partiti di opposizione, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Lega Nord su tutti.



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