Il sindaco più amato dai suoi cittadini è ancora lui: Paolo Perrone. Dopo la sorpresa e la grande soddisfazione per il primato ottenuto sei mesi fa, il primo cittadino leccese si conferma e continua a guardare tutti gli altri suoi colleghi dall’alto verso il basso. In questa tornata di sondaggi, però, Perrone deve condividere il primato con altri due amministratori.
Il primo posto, infatti, è ad ex aequo con Claudio Pedrotti (Pordenone), e Flavio Tosi (Verona), che, insieme al leccese, risultano essere i sindaci di città capoluogo di provincia più apprezzati in Italia, secondo lo studio Monitorcittà, relativo al primo semestre 2013, realizzato da Datamedia ricerche. Paolo Perrone, nonostante faccia registrare un -1,4%, attestandosi al 62,8%, conferma la sua posizione rispetto alla rilevazione precedente. Nella classifica non sono inclusi, per la prima volta, i sindaci delle città metropolitane i cui dati sono già stati resi noti: la classifica nazionale è guidata dal sindaco di Bari Michele Emiliano. Esclusi anche i primi cittadini eletti nell'ultima tornata di amministrative. Con Perrone ed Emiliano, la Puglia si rivela così una regione da record per il gradimento dei suoi sindaci.
Claudio Pedrotti recupera, pur rimanendo quasi stabile, ben cinque posizioni. Flavio Tosi, che fa segnare un +0,3% e dunque un gradimento generale del 62,2% risale anche lui di ben 5 posizioni. La quarta posizione è per il sindaco di Como Mario Lucini, che nella diciannovesima edizione di Monitorcittà però perde 2 punti percentuali e due posizioni in classifica (nella 18sima edizione era secondo) e ha il 61,8%. In quinta piazza tiziano tagliani, primo cittadino di ferrara che registra il 61,7% e con un +1% recupera 9 posizioni rispetto all'ultima rilevazione. Una significativa discesa nel gradimento da parte dei suoi cittadini invece la fa segnare Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, che in soli sei mesi perde il 4,4% e con un gradimento complessivo del 59,1%, passa in quindicesima posizione mentre nella scorsa edizione di monitorcittà era terzo.
Monitorcittà è il sondaggio semestrale che enumera i sindaci dei capoluoghi di provincia al di sopra del 55% di gradimento sull'operato, calcolato sulla base di un giudizio espresso dai cittadini. Sul totale di sindaci monitorati sono 36 quelli che entrano nella "top 55%".
Ha voluto congratularsi con il suo collega di partito, il Presidente della Provincia Antonio Gabellone che ha commentato così il risultato ottenuto da Perrone: “Primeggiare una volta è già dura, ma confermarsi è ancora più difficile e segna un punto a favore della lungimirante politica di sviluppo avviata in questi anni nella città di Lecce, anche con tantissimi sacrifici. Il primo posto di Paolo Perrone nella classifica dei sindaci più amati d’Italia stando ai rilevamenti di Datamedia Ricerche è la conferma del grande appeal di un Sindaco tra la gente e amato dai suoi concittadini, che gli assegnano la giusta e meritata stima per proseguire nel mandato amministrativo alla guida del nostro splendido capoluogo”.
Infine Gabellone elenca i meriti del primo cittadino leccese: “Grandi eventi, cura del centro storico, riqualificazione delle periferie, accoglienza turistica: se Lecce ha segnato il salto di qualità in questi anni è anche grazie all’azione costante del Sindaco e della sua squadra di assessori e consiglieri, che di certo condividono con lui questo primato nazionale”.
Il commemto del primo cittadino: "Paolo Perrone di nuovo sindaco più amato d’Italia? Grazie, finalmente una bella notizia. Anzi, una piacevole conferma: il che, in questi tempi amari e avari di soddisfazioni per i primi cittadini, è doppiamente lusinghiero. E allora scusate se stavolta mi prendo tutta la gioia di questo risultato e la utilizzo per sentirmi più motivato di ieri in quello che faccio tutti i giorni: il sindaco di Lecce. Sempre più convinto, a questo punto, della verità di un assunto: che anche in tempi come questi, pur tra le difficoltà disumane che i primi cittadini si trovano ad affrontare – e nella generale disaffezione verso la politica – si possa mantenere un saldo legame di stima e affetto con la propria città, se questo rapporto è improntato alla lealtà, alla trasparenza e alla correttezza.
E però nel centellinare, quasi degustandolo, questo titolo, non posso celare a me stesso il fatto che si tratti di un riconoscimento che, pur apparentemente frivolo, denota implicazioni profonde. C’è dentro questo riconoscimento, infatti, il gradimento per la persona, certamente, e questo non può che farmi piacere, perché i complimenti piacciono a tutti e saremmo poco credibili a dire il contrario. Ma questa constatazione non esaurisce il contenuto di questo riconoscimento, che la dice lunga anche su un altro fronte: quello del senso di appartenenza dei leccesi alla loro città, di qualsiasi colore sia la bandiera del loro credo politico.
Perché Lecce, dopo tanto tempo, ha finalmente riscoperto tutto il senso della sua storica fierezza e del suo orgoglio identitario. E questa consapevolezza ritrovata è tutta lì, in quel titolo che dice “Paolo Perrone, sindaco più amato d’Italia”, ma che in realtà vuol dire “Lecce, città più amata dai suoi cittadini”. L’ultima volta che ho sperimentato la verità di questo assunto è stato poco tempo fa, con la fase finale della candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019: “partecipazione”, “emozione”, “appartenenza” sono state le parole-chiave di questa rivoluzione positiva che ha letteralmente rigenerato il nostro sentire di comunità.
Che poi un po’ sia anche merito mio lo spero. Però ho fondato motivo di credere che questo riconoscimento racchiuda un consenso generale nei confronti di tutti coloro che, come me, sono in prima linea ogni giorno per mantenere Lecce bella e interessante qual è: gli assessori, il Consiglio – opposizione compresa – i dirigenti, gli uffici e il personale comunale e in generale tutti coloro che ogni giorno si spendono per dare forza e lustro all’immagine di questa città. Grazie, grazie davvero a tutti”.
