Non riveste più ruoli apicali all’interno del partito cittadino di Matteo Salvini, da quando il nuovo corso targato Roberto Marti ha chiesto e ottenuto la sua testa ma, evidentemente Mario Spagnolo, inventore della Lega a Lecce non ha perso il gusto di fare politica e di lanciare le sue provocazioni.
Bersaglio di oggi il Sindaco Carlo Salvemini, a detta del leghista, reo di non fare abbastanza contro l’immigrazione clandestina nel capoluogo.
A dare la stura alle considerazioni sono stati gli episodi avvenuti ieri, quando tre cittadini extracomunitari si sono resi responsabili di due aggressioni in due diverse zone della città: la prima in Viale Roma presso gli uffici dell’Enel; la seconda in Viale Marche ai danni di un salumiere albanese, da tempo trapiantato in città, che è stato ferito con un coltello nell’orario di chiusura, per essersi rifiutato di consegnare l’incasso della giornata.
“Soltanto nella giornata di ieri – afferma Spagnolo – abbiamo avuto notizia di due aggressioni effettuate da cittadini extracomunitari che non avendo alcun ruolo e non svolgendo alcun lavoro, pensano di arrabattarsi compiendo violenze su persone che, quotidianamente, si impegnano per tirare a campare. Lecce è ormai diventata terra di nessuno, cosa che denunciamo da anni, ricevendone in cambio solo e soltanto l’accusa di essere razzisti. Oggi non ha alcun senso l’invettiva nei confronti di un Sindaco che è del tutto evidente che non sappia o non voglia risolvere la questione per motivi assolutamente ideologici”.
Un tavolo di concertazione
Spagnolo propone al Primo cittadino di Lecce l’attivazione di un tavolo di concertazione per coordinare al meglio le Forze di Polizia locale, a detta dell’ex Segretario Cittadino della Lega troppo attente a fare multe ai cittadini indisciplinati e poco presenti nell’attività di controllo del territorio che pure spetterebbe alla Polizia Locale.
“Chiediamo a Carlo Salvemini di attivare immediatamente un tavolo di coordinamento, per prendere in carico la situazione. Siamo fortemente convinti che la Polizia Locale abbia personale addestrato per pattugliare al meglio le strade e le piazze della città, mettendo da parte gli ordini di fare cassa con multe esagerate, quando non strampalate. Siamo convinti che insieme al lavoro di Polizia e Carabinieri si possa dare una prima risposta, quella che i leccesi attendono, ma che non è mai stata presa in considerazione”.
L’esponente leccese del “Carroccio”, insomma, tende la mano a Salvemini e gli propone una collaborazione piena da parte di tutte le associazioni, lasciando in coda al suo comunicato la stilettata che ricorda il patto tra il numero uno di Palazzo Carafa e gli esponenti “martiani” di “Prima Lecce”, confluiti poi tutti nel partito di Salvini: “Non dubitiamo che il primo cittadino ascolti anche le parole della Lega, senza rifiutarle aprioristicamente, proprio lui che con una copia sbiadita del nostro partito ha governato Lecce per oltre un anno. La collaborazione non ha colore”.
