«Perché a chi raggiunge la Puglia, e a chi decide di venirci in vacanza o per tornare a casa, è negata la possibilità di farlo in treno? Ci sono motivazioni precise dietro alla scelta di non aggiungere convogli in questo periodo in cui la Puglia è presa d’assalto dai turisti?». A chiederlo è il senatore Dario Stefàno che ha preso carta e penna per scrivere un’accorata lettera al Ministro dei Trasporti e al Presidente e all’Amministratore delegato di Trenitalia, all’indomani della notizia delle difficoltà, enormi difficoltà, incontrate da alcuni turisti nel raggiungere la meta scelta per le loro vacanze in treno a causa dell'esaurimento dei posti messi a disposizione.
Che i trasporti siano da sempre una ‘croce’ non solo per i vacanzieri, ma anche per chi qui ci abita ed è costretto a spostarsi per lavoro o svago di città in città, è cosa risaputa. Che lo siano, quando una terra punta a fare del turismo il suo fiore all’occhiello più importante è un altro discorso. Già, perché non basta solo il mare, la buona cucina, gli eventi ad attrarre, ad invogliare gli stranieri a venire a scoprire le bellezze naturali, architettoniche, artistiche e culturali che questi luoghi sanno regalare, altrettanta importanza rivestono i servizi. E quando per servizi si intendono appunto i trasporti, è come se nel meccanismo quasi perfetto qualcosa si inceppasse.
«Si tratta – scrive Stefàno – di un disagio di dimensioni ed effetti rilevanti, considerata l'importanza e l'investimento che, di fatto, il turismo ricopre in Puglia, proclamata a più voci regina delle vacanze 2015 quale destinazione turistica, oltre ad essere un’insopportabile lesione di un servizio universale».
Il punto però è un altro come giustamente fa notare il senatore Stefano: perché in occasione delle festività vengono introdotti ‘convogli speciali’ per consentire agli studenti, ai lavoratori fuori sedie di tornare a casa e ai turisti di raggiungere il tacco d’Italia e non si sceglie invece, di investire, anche solo per determinati periodi, su quella che attualmente sarebbe una "tratta positiva"?
«È possibile – chiede a gran voce Stefàno – conoscere le considerazioni maturate da Trenitalia e dal Ministero di fronte a tali fatti? E, soprattutto, sono previste iniziative per superare questa sgradevole impasse che sta producendo anche numerose controversie di natura legale?»
«È assurdo – conclude – che l’unica opzione per i turisti o semplici passeggeri sia la scelta rassegnata di essere multati a bordo del treno pur di andare in vacanza o per fare ritorno a casa».