Reddito minimo garantito: la proposta di Vendola scatena polemiche

La proposta di Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia, sta scatenando polemiche nel mondo politico. Il Governatore ha proposto il reddito minimo di 600 euro mensili per le famiglie in disagio.

Il Presidente della Regione ha dato il suo parere favorevole alla proposta di Sel di introdurre un compenso minimo di 600 euro mensili a tutte le famiglie che vivono sotto la soglia della povertà. Non si sono fatte attendere le repliche di Congedo (Pdl) e Negro (Udc) che hanno attaccato duramente il Governatore.

Sel ha proposto l’introduzione in tutta Italia del reddito minimo garantito per le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà e la polemica impazza. La proposta di Sinistra Ecologia e Libertà è chiara e semplice: 600 euro al mese da corrispondere a tutte le famiglie che vivono ai limiti della sussistenza e di precarietà.

Una proposta condivisa anche e soprattutto dal leader di Sel, il governatore pugliese Nichi Vendola che dichiara: “Non è utopia ma una misura che serve a contrastare la povertà, liberare dal ricatto della precarietà, garantire una vita dignitosa. E le coperture si possono trovare tassando le rendite finanziarie, colpendo le pensioni d’oro, riducendo le spese militari, operando sulla fiscalità generale. È  una misura che già trova spazio nei Paesi più avanzati della Ue”.

Non si sono fatte attendere, come era prevedibile, le repliche e i pareri discordanti. Come quello, per esempio, del vicepresidente vicario del Gruppo consiliare del Pdl alla Regione Puglia Saverio Congedo, che attraverso una nota fa sapere che: “Nel 2010 Vendola confezionò per la campagna elettorale una caterva di ‘stabilizzazioni’, ‘internalizzazioni’ e sforamenti del ‘patto di stabilità’. Non occorse molto tempo per constatare l’imbroglio rifilato ad onesti lavoratori e i costi altissimi di tali inadempienze (uno per tutti, la desertificazione della Sanità pugliese per effetto del piano di rientro)”.

Poi Congedo rincara la dose e continua: “Per le elezioni del 2013 un nuovo sforamento, che stanno scontando soprattutto i Comuni pugliesi che si ne sono visti tagliare la possibilità di spesa anche quando virtuosi. Questa volta, in vista delle Europee, l’ha presa prudentemente più da lontano, proponendo a livello nazionale un “reddito minimo garantito” che – con i chiari di luna che stanno attraversando le pubbliche finanze – altro non è che cinico fumo negli occhi della povera gente. Finché gli Italiani, a cominciare dai Pugliesi, non smaschereranno l’ormai stucchevole giochetto. E non ne presenteranno il conto a questo cronico millantatore”.

Il presidente del Gruppo regionale Udc Salvatore Negro fa eco a Congedo e critica le dichiarazioni di Vendola: “Come mai il presidente Vendola a livello nazionale avanza proposte come quella del reddito minimo garantito e in Puglia non ha mai speso una parola sulla nostra proposta di legge che prevede Interventi a favore dei disoccupati e delle famiglie in difficoltà?”. Negro sottolinea infatti che il governatore e leader di Sel, “sempre alla ricerca della ribalta nazionale, continua ad apparire distratto su ciò che si muove sul territorio pugliese. “In Puglia – ha ricordato – almeno 2000 disoccupati potrebbero essere reimpiegati senza elemosine ma a fronte di una azione lavorativa. Infatti, la proposta di legge del Gruppo Udc prevede l’istituzione di un fondo per l’erogazione di un contributo per l’impiego di disoccupati nello svolgimento di lavori di pubblica utilità presso i Comuni. Inoltre la pdl ha previsto un fondo per l’erogazione di contributi alle persone e alle famiglie che hanno difficoltà a pagare il canone di affitto dell’abitazione principale o a pagare le spese mediche e la fornitura di gas e luce”.



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