Salvemini è il nuovo sindaco di Lecce, questo pomeriggio la proclamazione tra gli applausi

Si è svolta questo pomeriggio, nella’Aula Consiliare, stracolma di gente, di Palazzo Carafa, la proclamazione del nuovo primo cittadino del Capoluogo. ‘Qui dentro si entra senza spirito partigiano, ma con la responsabilità che ciascuno deve avvertire.

Applausi scroscianti, l'aula stracolma di sostenitori e gli occhi lucidi di commozione: Carlo Salvemini è stato proclamato, questo pomeriggio, sindaco di Lecce. Apre le braccia verso l'alto come spesso ha fatto in campagna elettorale, sorride poi saluta e indossa la fascia tricolore.
 
Così, Carlo Maria Salvemini, ha preso per la prima volta la parola con il ruolo istituzionale che a partire da oggi ricoprirà. Dopo i dovuti ringraziamenti ha chiarito immediatamente il senso della sua "missione", "far sentire tutti i cittadini, oltre le differenze, le appartenenze, oltre le divisioni che il confronto politico, nel momento elettorale, determina".
 
L'impegno che Salvemini ha assunto davanti ai suoi cittadini, oggi, è quello di far vivere l'istituzione sia dentro che fuori dal palazzo di città, invitando i leccesi ad essere presenti alle sedute del consiglio comunale: "Vivetelo sempre questo legame emotivo con quanto accade nella nostra città. Vorrei ribadirvi che qui dentro si entra senza spirito partigiano, senza animus da tifoseria, ma con la responsabilità profonda che ciascuno deve avvertire quando si entra nel Palazzo di città che è la casa di tutti. Io vedo in sala tanti dipendenti comunali, tanti dirigenti. Con loro comincerò a colloquiare da lunedì. Sapranno che io affido a loro un compito che non è meno importante di quello che i cittadini mi hanno assegnato. Lavorare con passione, entusiasmo, spirito di dedizione, per assolvere al mandato che la città ci ha assegnato e che insieme, nel rispetto dei ruoli, delle differenze che esistono tra l’organo politico e l’organo amministrativo dobbiamo perseguire. Quindi io vi saluto così come ho affrontato questa campagna elettorale, col sorriso".
 
"Il mestiere più importante è quello di cittadino e vorrei imparassimo insieme a coltivarlo" – chiosa così, Carlo Salvemini, ribadendo che il palazzo di città è la casa di tutti.



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