Scuola, l’ultimatum del Ministero ad Emiliano: “Ritiri o corregga ordinanza”

Il ministero dell’istruzione formalizzerà la richiesta di ritiro o revisione dell’ordinanza con cui Emiliano concede agli studenti di non presentarsi alle lezioni. E intanto chiede conto dei fondi stanziati per la scuola.

Continua il braccio di ferro sulle scuole tra Governo e Regione. L’ultimo affondo è arrivato poche ore fa da una nota con cui il Ministero dell’istruzione ha annunciato l’imminente richiesta formale di ritiro o revisione dell’ultima ordinanza regionale.

“Nelle prossime ore – si legge nella nota – verrà formalizzata da parte del Ministero dell’Istruzione una richiesta di ritiro o revisione dell’ordinanza regionale che tenga conto di quanto previsto dal Dpcm dello scorso 3 novembre per le zone cosiddette ‘arancioni’, Puglia compresa, a tutela del diritto all’istruzione, dell’autonomia scolastica, nonché dei principi che sono alla base del Sistema Nazionale di Istruzione”.

È questa, dunque, la dura risposta che giunge dal Ministero dopo il caos sulle scuole, inaugurato dalla iniziale chiusura degli istituti d’ogni ordine e grado imposta dal governo regionale, proseguito con le pronunce contrastanti dei Tar di Bari e Lecce e terminato con la “retromarcia” con cui Emiliano aveva garantito agli studenti di elementari e medie il ritorno sui banchi. Aggiungendo, però, che “nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate“.

Puntualizzazione, questa, che non è piaciuta al governo centrale, come testimonia la nota con cui il Ministero dell’istruzione dà un’ulteriore spallata al Presidente pugliese, costringendolo a ritrattare. E chiedendo anche conto dei dati che hanno motivato la decisione di chiusura degli istituti e soprattutto una relazione che attesti gli interventi compiuti dalle autorità regionali per un’adeguata organizzazione complessiva del nuovo anno scolastico, secondo le indicazioni contenute nel cosiddetto Piano scuola.

“Relazione – continua il Ministero – che dovrà contenere, inoltre, una puntuale indicazione in merito alle iniziative poste in essere per garantire modalità efficienti di organizzazione del trasporto locale correlato alle esigenze di riapertura delle scuole, all’utilizzo delle risorse stanziate e all’attuale attività di programmazione in vista del futuro ritorno a scuola anche delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria di secondo grado”.

Lo strappo è evidente, ed emerge anche dalle annotazioni con cui il Ministero guidato da Lucia Azzolina ricorda i 510 milioni di euro stanziati nell’ultimo anno per le scuole pugliesi.

“Ma in Puglia – è la conclusione – ad oggi è stato speso il 61,94% delle risorse assegnate rispetto al totale. Quanto alle risorse per affitti, noleggi e adeguamento spazi, solo il 42% degli enti locali beneficiari della Regione Puglia che sono stati autorizzati ha attivato contratti di affitto e noleggio per garantire il distanziamento imposto dall’emergenza Covid”.

Che, tradotto, suona come una bocciatura per Regione ed enti preposti: secondo il Ministero non in grado di prepararsi al meglio alla seconda ondata della pandemia.



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