Sfrattati e senza più residenza. Ciricugno:’Errore degli uffici, il volto disumano della burocrazia’

Una famiglia di San Cesario sfrattata e cancellata dalla residenza del Comune. Giancarlo Ciricugno, capogruppo di ‘Spazio Comune’:’Incomprensibile la procedura dell’Ufficio Anagrafe. Chi non ha fissa dimora si considera residente dove ha stabilito il proprio domicilio’.

Non solo problemi economici e di salute. Per una famiglia di San Cesario, l’odissea continua. Dopo lo sfratto, anche la cancellazione della residenza. Tanto è bastato a Giancarlo Ciricugno – capogruppo al consiglio comunale di “Spazio Comune” – per prendere carta e penna ed interrogare, legge alla mano, il sindaco – nelle vesti di ufficiale anagrafe e sovrintendente all'attività dell'ufficio – chiedendogli “se non ritiene di dover esercitare tale funzione in via normale, almeno dopo il clamore mediatico". "Il sindaco avrebbe dovuto avvertire la sensibilità di seguire personalmente la vicenda, evitando una dolorosa “via crucis”  ad una famiglia già gravata da problemi economici e di salute”. Ciricugno denuncia dunque la procedura seguita dall’Ufficio Anagrafe, invitando il primo cittadino a rimediare immediatamenteall’errore commesso dagli uffici”.

Non solo. Secondo la legge 94/2009 (pacchetto sicurezza) "la persona che non ha fissa dimora si considera residente nel Comune dove ha stabilito il proprio domicilio”. Il Comune ha consentito che i due coniugi stabilissero il proprio domicilio presso la casa comunale. “Pertanto – precisa Ciricugno – è incomprensibile la successiva cancellazione della residenza motivata dalla relazione della polizia municipale che ha dichiarato che i due coniugi “non risultano presenti sul territorio”. “Infatti, l’accertamento del domicilio è cosa ben diversa dall’accertamento della residenza, cioè della dimora abituale; e non presuppone, a differenza di quest’ultima, la presenza fisica della persona, con carattere di prevalenza, all’indirizzo indicato”.

"Una diversa applicazione della norma potrebbe essere interpretata come volontà per ostacolare la concreta affermazione del diritto di residenza della persona senza fissa dimora” ha aggiunto il consigliere di Spazio Comune, che ha invitato il sindaco a riservare maggiore attenzione verso il vivere quotidiano della comunità, con particolare sensibilità verso i problemi dei più deboli in una fase di grave crisi economica del Paese  “Il dovere di chi amministra la cosa pubblica è quello di risolvere i problemi. Invece, spesso la burocrazia mostra il volto disumano davanti alle difficoltà dei cittadini”.

Sulla questione, peraltro, sono spesso intervenute l'associazione guidate dall'operatore sociale Tommaso Prima e l’Associazione ‘Codici Lecce’ col suo segretario, l’avv. Stefano Gallotta. 



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