Sicurezza nel carcere di Lecce, interrogazione al Ministro Orlando. I sindacati: ‘Si valorizzino gli agenti’

Il Vice Presidente Nazionale di Noi con Salvini ha depositato un’interrogazione parlamentare sul caso sicurezza a Borgo San Nicola. Le sigle sindacali di categoria chiedono che venga risolto il problema del deficit d’organico.

Il Senatore Raffaele Volpi, Vice Presidente Nazionale di “Noi con Salvini”,  ha depositato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta del Ministro della Giustizia sul caso sicurezza presso la Casa Circondariale di Lecce. Nella corposo e dettagliato documento vengono chieste esplicite iniziative da intraprendere per tutelare il diritto al lavoro ed alla salute degli agenti della Polizia Penitenziaria e del personale amministrativo, nonché garantire le misure minime di sicurezza degli stessi. E, soprattutto, degli utenti interessati ed ospitati nella struttura di pena.
A darne notizia, il Segretario Provinciale di NCS Lecce, Leonardò Calò. “Si è chiesto, inoltre – si legge in una nota perventaci in redazione – di essere resi edotti delle modalità operative da adottare, con il personale ora in forza nel penitenziario leccese, a fronte dei carichi di lavoro, che a parte le situazioni emergenziali quotidiane, risultano essere non più umanamente sostenibili”.
È giusto, dunque, accendere i fari sugli agenti che svolgono con impegno, dedicazione e sacrificio il loro lavoro, “ma che troppo spesso – conclude – vengono messi in secondo piano rispetto alle questioni attinenti i detenuti”.
 
Una presa di posizione forte che alle locali sigle sindacali di categoria (SAPPE, OSAPP, UILPA, SiNAPPe, USPP, FP CGIL e FNS CISL) non è passata certo inosservata. Così come non lo fu la presenza – lo scorso 11 Novembre durante un sit-in all’entrata di Borgo San Nicolaproprio di Leonardo Calò e e Mario Spagnolo, rispettivamente segretario provinciale e segretario cittadino del partito politico Noi con Salvini. “Nell’occasione denunciammo a gran voce le condizioni d’insicurezza lavorative alle quali giornalmente dovevano e devono ancora incombere ogni poliziotto penitenziario in servizio presso l’istituto penitenziario leccese”. “Oggi abbiamo confermaproseguono i sindacati attraverso un comunicato unitarioche il loro interessamento è stato portato a termine avendo depositato nei giorni scorsi, l’interrogazione parlamentare promessa. Questo vuol dire che non siamo soli e che c’è una parte politica attenta alla sicurezza dei poliziotti penitenziari ma prima di essi, alla sicurezza di tutta la cittadinanza leccese”.
 
Ora non resta che attendere la risposta del Ministro della Giustizia riguardo al deficit d’organico di polizia penitenziaria, in forza alla Casa Circondariale di Lecce. “Ciò, al fine di far fronte oggi agli incarichi istituzionali assegnatici, garantendo i diritti dei lavoratori della polizia penitenziaria e quali saranno, gli schemi organizzativi di equa distribuzione dei carichi di lavoro, in previsione dell’apertura del nuovo reparto psichiatrico, dell’ex IPM di via Monteroni, del nuovo padiglione in costruzione per una capienza di 200 posti detentivi”.
 
E in ultimo, ma non per questo meno importante – concludono – l’emergenza e rischio concreto di una eventuale radicalizzazione islamica, per la quale al di là di indicazioni generali sull’argomento, la maggioranza del personale non ha l’adeguata preparazione conoscitiva”.



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