Il confronto sulla localizzazione del gasdotto non è ancora chiuso; sebbene il Ministro all’Ambiente Galletti abbia categoricamente chiuso le porte ad un’eventuale passo indietro circa l’approdo dell’opera, il senatore Dario Stefàno – peraltro candidato alle primarie di centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali – attraverso una nota stampa fa sapere che la Regione Puglia ‘si avvarrà fino in fondo dei poteri che le vengono riconosciuti: forte delle motivazioni tecniche e delle ragioni politiche di un territorio che da anni serve gli interessi del Paese producendo più energia di quella che consuma’. E questo non per capriccio, ma ‘in ossequio a normative che Lei per primo dovrebbe rispettare’.
A tal proposito, il cosiddetto ‘uovo di colombo’ grazie a cui appellarsi risiede nel DPR 327/2001; che prevede – per le infrastrutture lineari energetiche e per gli oleodotti facenti parte delle reti nazionali di trasporto – un atto conclusivo adottato d'intesa con la Regione nel rispetto dei principi di sussidiarietà e leale collaborazione. L'interesse di tutti, ovviamente, è che si arrivi ad una scelta politica e tecnica condivisa. Questo è emerso dall'incontro alla Fiera del Levante tra il premier Renzi e i Sindaci salentini.
‘Naturalmente sappiamo che in ogni caso l'ultima parola spetta comunque al Governo nazionale – conclude Stefàno – e che in caso di mancata definizione dell'intesa l'opera può essere autorizzata con deliberazione del Consiglio dei Ministri. Confidiamo, tuttavia, che il tempo delle scelte responsabili non sia ancora scaduto. Nonostante le sue improvvide parole’.