Il Movimento 5 Stelle ormai ha lanciato l’opa verso gli elettori del centrosinistra, gli elettori che vorrebbero o potrebbero votare Michele Emiliano e non perde occasione per criticarne da un lato il programma per il futuro, per il prossimo quinquennio, ma anche le sue responsabilità come leader del Partito Democratico per il passato, quando insieme alla Giunta Vendola ha condiviso un progetto politico che, a detta dei penta stellati, è la causa delle criticità pugliesi nel presente.
Proprio l’altro giorno, infatti, la candidata governatrice del movimento grillino, Antonella Laricchia, aveva accusato la Giunta Vendola di scarsa trasparenza nella gestione delle politiche ambientali, smascherando il mancato aggiornamento del sito istituzionale in cui dovrebbero essere riportati i livelli di raccolta dei rifiuti, le quantità, la tipologia e la percentuale di differenziata, cosa che poi, tra l’altro, pesa sulle tasche dei cittadini con l’imposizione della famosa ecotassa.
Oggi è la volta della la candidata al consiglio regionale della Puglia, Caterina Vitiello a prendere di mira l’ex sindaco di Bari. In giro per comizi sul territorio salentino, ieri la Vitiello si è soffermata in più di una tappa sulla questione del gasdotto che, ormai è certo, approderà a San Foca. Mittente delle sue dichiarazioni politiche proprio Michele Emiliano, dicevamo, che in più di una occasione nei giorni scorsi aveva dichiarato la sua contrarietà a Tap.
Ma dirsi contrari oggi non ha più alcun valore, poiché il Ministero dello Sviluppo Economico e la sua tenutaria, la ministra Federica Guidi, appunto, nella giornata di ieri hanno comunicato l’autorizzazione unica. Indietro non si torna, quindi. Tutt’al più la pressione sul premier Matteo Renzi – dello stesso partito di Emiliano- e sulla maggioranza che lo sostiene andava fatta prima, quando la decisione era ancora revocabile.
“Mentre Emiliano continua a prendere in giro il nostro territorio lanciando confronti tra sindaci, il segretario del suo partito schiaccia la volontà dei cittadini salentini su TAP con l'autorizzazione unica, dichiarandone la pubblica utilità, l'indifferibilità e l'urgenza. Dunque non appare chiaro se Emiliano sia un bugiardo seriale tal quale a Renzi o se sia l'ultima ruota del carro del suo partito”, ironizza Caterina Vitiello.
Insomma, la battaglia se doveva essere combattuta andava combattuta prima. Ormai i giochi sono fatti e quindi da questo punto di vista anche il Movimento Cinque Stelle deve prenderne atto e passare alla fase 2, capire cioè come l’impatto di Tap possa essere il meno invasivo possibile e quali compensazioni ne possa ricevere il territorio visto che sulla sicurezza la Trans Adriatic Pipeline ci giura in ogni dove, carte e dati alla mano.
Resta la questione politica, però.
Con un dato inequivocabile: i pentastellati vanno alla carica del candidato dato per vincente, inutile perdere tempo con attacchi e invettive sui candidati delle altre coalizioni, a cominciare da quelli che gravitano nelle orbite del centrodestra, un centrodestra spaccato e diviso che si sta autoeliminando da solo.