“In claris non fit interpretatio” recita il brocardo della giurisprudenza che definisce a pieno i canoni dell’interpretazione delle leggi e che, tradotto, significa “nelle questioni già ampiamente chiare, non si dà spazio all’interpretazione”.
Il decimo comma dell’art. 73 era pertanto di per sé chiaro e non necessitava di un ulteriore “stravolgimento” in favore del principio di governabilità.
In soldoni questo significa che il premio di maggioranza, assegnato dalla Commissione elettorale alla coalizione del sindaco eletto nel secondo turno di ballottaggio, era illegittimo: si doveva garantire un principio più importante di quello della governabilità, vale a dire la rappresentatività.
Il principio di rappresentatività è sostanzialmente quello che garantisce il rispetto delle volontà popolare emersa dalle urne, cioè quel 50% + 1 espresso a favore della coalizione di centrodestra nel primo turno.
Come ben noto, la questione attiene esclusivamente alla composizione del consiglio comunale e non inficia in alcun modo l’elezione del sindaco che resta legittima. Tuttavia, una maggioranza consiliare di segno opposto, centrodestra in questo caso, non garantisce la possibilità di governare a Salvemini.
Queste, in sintesi, le motivazioni rese note dal Tar per giustificare l’accoglimento del ricorso inoltrato dai sei consiglieri eletti, ma estromessi a seguito dell’assegnazione del premio di maggioranza.
I voti ottenuti nel primo turno elettorale non possono essere pertanto sommati a quelli del successivo turno di ballottaggio che concerne esclusivamente l’elezione del Sindaco e non la composizione del Consiglio.
L’Avv. Quinto, difensore dei sei esclusi, ha inoltre sottolineato che il TAR di Lecce non ha proceduto alla riunione dei quattro ricorsi, ma ha redatto quattro sentenze ad opera di altrettanti distinti relatori, ciascuno dei quali ha approfondito la materia del contendere, offrendo anche un contributo interpretativo della normativa e, quindi, una serie di argomentazioni utili per la situazione di Lecce, ma anche per una riflessione più ampia sulla problematica della c.d. anatra zoppa.
