Tassa di soggiorno, proventi per quasi 500mila euro. Foresio:’Come investire quei soldi?’

Paolo Foresio, capogruppo cittadino PD a Palazzo Carafa, chiede all’amministrazione comunale leccese in che modo intenda investire i proventi legati alla tassa di soggiorno, che entro fine anno potrebbe raggiungere quota mezzo milione di euro.

Già alla notizia del suo arrivo, molti mostrarono scetticismo. Eppure, oggi come oggi, rappresenta un’entrata fissa nelle voci di bilancio comunale. La tassa di soggiorno, dunque, testimonia quanto effettivamente il turismo nel capoluogo salentino stia aumentando. E, con le buone intenzioni facenti a capo alla destagionalizzazione, si ipotizzano ulteriori aumenti in termini numerici (oltre che monetari). Nei primi nove mesi del 2015, l’amministrazione comunale ha incassato 434.100 euro. Una cifra considerevole che, fino alla fine dell’anno, è destinata a crescere, andando forse a superare il mezzo milione di euro.

Altre città più piccole della nostra, tipo Ugento, hanno già non solo reso noto l’importo ma anche dettagliato come intendono spenderlo, destinando, con grande lungimiranza, parte della somma alle marine, per interventi strutturali, manutenzione, ma anche per due sportelli Bancomat e servizi, in generale, di pubblica utilità. “Ritengo che anche Lecce dovrebbe seguire questa strada”, dichiara il capogruppo PD a Palazzo Carafa, Paolo Foresio. “Oltre a comunicare nel dettaglio, importo per importo, come verrà speso questo mezzo milione di euro – prosegue – sarebbe il caso di pianificare, questa volta finalmente per tempo, delle azioni che possano dare una svolta alla prossima stagione estiva anche nelle marine leccesi, lasciate nel più totale abbandono dal governo cittadino attualmente in carica”.

L’amministrazione comunale, per bocca dell’assessore al Bilancio, Attilio Monosi, disse quest’estate che i fondi sarebbero stati reinvestiti in attività di sostegno al turismo, da decidere insieme agli operatori del settore. “Bene, noi adesso vorremmo sapere quali sono esattamente questi interventi, se serviranno per migliorare l'accoglienza e i servizi turistici e se riguarderanno, ad esempio, il potenziamento dei collegamenti con l’aeroporto e le altre criticità che hanno segnalato gli stessi turisti nelle loro recensioni sui portali del settore”, conclude.

Del resto, se vogliamo che il 'Tacco d'Italia' tragga beneficio dalle attività turistiche, sembra giusto investirci. Addirittura, non poco tempo addietro, FederBalneari Salento organizzò un simpaticissimo sit-in in Piazza Sant'Oronzo per sensibilizzare la Soprintendenza leccese ad accogliere la loro richiesta di tenere aperti i lidi tutto l'anno



In questo articolo: