Ticket sulla chemio. Forza Italia incalza la Regione

Dopo le puntualizzazioni dell’Assessore alla Sanità, Donato Pentassuglia, che ha definito strumentali le polemiche di Forza Italia, gli azzurri Mazzei e Surico tornano alla carica

Non si placa la polemica sul ticket di 47 euro che la Regione Puglia ha previsto per tutte quelle prestazioni sanitarie che non saranno erogate in day hospital, bensì in day service. Tra queste, infatti, figurano anche alcune infusioni di chemioterapia, cosa che ha destato la levata di scudi delle opposizioni in Via Capruzzi e del gruppo di Forza Italia in particolare. E se l’assessore alla Sanità, Donato Pentassuglia, ha gettato acqua sul fuoco, definendo strumentali alcune dichiarazioni dei consiglieri di opposizione Surico, Mazzei e Barba, proprio perché nella stragrande maggioranza dei casi la chemio viene effettuata con ricovero del malato – e quindi gratuitamente -, oggi è proprio il forzista di Calimera a replicare.
 
«Definire “strumentale” – come ha fatto l’assessore alla Sanità – la battaglia che stiamo portando avanti contro il ticket di 47 euro per tutte le prestazioni che da day hospital dovranno passare in day service, cosa che in alcuni casi vale anche per le infusioni chemioterapiche, significa che la Giunta di Nichi Vendola ha perso il polso della regione e non è in grado di accorgersi della crisi profonda in cui versa la Puglia.»
Mazzei parte dalla considerazione che certamente la spesa sanitaria fuori controllo deve essere monitorata, tuttavia ruolo della politica è quello di discernere tra ciò che si può tagliare e ciò che non si può, perché lederebbe un diritto di assistenza minima che, almeno quello, è intangibile
«Il fatto che la spesa sanitaria sia fuori controllo non significa che si possano tagliare senza scrupolo servizi essenziali, applicando dei criteri meramente ragionieristici che non hanno contezza della vita quotidiana dei pugliesi. Non si possono limitare i ricoveri su interventi e terapie essenziali. Vogliamo ridurre la spesa? Giusto! Facciamolo aggredendo i famosi sprechi della sanità vendoliana. Vogliamo ridurre la spesa? Giusto! Introduciamo il centro unico di spesa e di appalto. Non è pensabile che forniture analoghe vengono pagate in maniera diversa nelle varie asl. Alla politica compete l'indirizzo e la verifica: non perda questi ruoli-chiave che la vita della nostra democrazia le affida. Ancora: vogliamo ridurre la spesa? Giusto! Aboliamo gli enti inutili, riformiamo l’Ares, un autentico carrozzone  che fino ad oggi è stato utilizzato per avanzamenti di carriera di infermieri diventati Dirigenti e poi passati in Regione. »

Nel pomeriggio anche il consigliere forzista Giammarco Surico non era stato meno tenero: “Non facciamo certamente polemiche strumentali ma è giusto fare chiarezza nell’interesse dei cittadini e degli operatori sanitari. Sappiamo bene che i pazienti oncologici sono nella maggior parte dei casi esenti, ma sappiamo anche che terapie infusionali chemioterapiche, laddove necessario per determinati tipi di pazienti o di protocolli terapeutici, dovendo essere erogate in day service non potrebbero essere sottoposte a ricovero. Il nostro è un intervento chiarificatore: chi viene operato per interventi ortopedici ricostruttivi o per distacco di retina, per esempio, è in regime di day service e la sera può essere rimandato a casa, contrariamente a quanto avviene oggi garantendo la sicurezza delle procedure? È ovvio a chiunque che la portata della delibera di Giunta Regionale sia abnorme e vada rivista e ridotta. Esiste sempre quella discrezionalità – ha concluso Surico – costituzionalmente garantita, che consente alle Regioni di valutare l’adozione di atti che, come questo, attengono ai Lea”.



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