Vicenda Alba service, Fisascat Cisl ‘130 famiglie sono alla canna del gas, la politica si attivi davvero’

La vicenda Alba service non è ancora risolta e i sindacati sono sul piede di guerra per tutelare i dipendenti in seria difficoltà. Fisascat Cisl chiede concrete azioni da parte delle Istituzione e del neo governatore di Puglia Michele Emiliano.

L’ultimo atto di una vicenda lunga, lunghissima ed estenuante, è stato proprio quello delle dimissioni del presidente di Alba service Damiano D’Autilia. Una situazione complicata che dopo incontri in prefettura, proteste e tavoli istituzionali non vede una via d’uscita per i 130 dipendenti in bilico.

Ad intervenire sulla vicenda è Alessandro Monosi, rappresentante Fiscascat Cisl. “È il momento di dire basta – si legge nella nota a firma del sindacalista – è giunto il momento che ognuno prenda le proprie responsabilità politiche e sociali, da troppi mesi la situazione dei dipendenti di albaservice è critica e di stallo, i servizi sono sospesi dal 4 giugno, i dipendenti sono fermi sui cantieri a disposizione, senza poter lavorare da oltre 3 mesi, le retribuzioni sono ferme a maggio 2015”.

Non ne possono più i lavoratori e le loro famiglia, le prime vittime del sistema e delle scelte della politica come quella che ha portato, ad esempio al riordino delle Province. E se in campagna elettorale, in occasione delle Regionali, l’allora candidato Michele Emiliano aveva come cavallo di battaglia proprio l’obiettivo di salvare i lavoratori Albasercice, in  realtà, “dopo diverse sollecitazioni effettuate alla Regione Puglia e al neo governatore Michele Emiliano ancora nulla si è mosso”.  Come sindacato della Fisascat Cisl di Lecce, Alessandro Monosi chiede “che vengono immediatamente riattivati i servizi alla società, che venga restituita dignità ai lavoratori tutti”.

Alba service spa svolge servizi di interesse generale manutenzione scuole, manutenzione strade provinciali, servizi di pulizie presso gli immobili della provincia di Lecce e attività di servizi sociali. Il disagio di non effettuare tali servizi a causa della mancanza di fondi a seguito del combinato Legge Delrio e Legge di Stabilità 2015 ricade sui cittadini.

Pertanto facciamo un appello al presidente della Regione Puglia, al presidente della Provincia di Lecce,  a tutti i parlamentari salentini, ai consiglieri regionali di fare quadrato su questa ormai insopportabile vicenda che da quasi un anno tiene alla canna del gas 130 famiglie. – scrive ancora Monosi – È bene ancora ribadire che la maggior parte dei dipendenti di questa società sono ex operai del manifatturiero e /o aziende fallite alla fine degli anni 80 che dopo aver passato già all'epoca un grave disagio economico, avevano ritrovato un occupazione, nuovamente a distanza di alcuni anni si ritrovano a combattere lo spettro della disoccupazione  questa volta non per colpa di un imprenditore ma a causa di una legge che anziché produrre risparmio sta creando una mattanza sociale in termine di perdita di posti di lavoro”.  Insomma, come si dice: dalla padella alla brace.

L’ultimo atto della vicenda, dicevamo, sono state le dimissioni del presidente D’Autilia alla luce delle criticità a cui è stato chiamato a far fronte. Ma senza disponibilità economiche non ci si può nemmeno mettere al tavolo per far quadrare i conti.



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