Mondiali di Calcio. ​Si comincia, forza ragazzi

Stasera con Brasile Croazia comincia la magia dei Mondiali di calcio. Speranze e ricordi dell”™evento di sport e di spettacolo piè¹ grande e meraviglioso che possa esistere

Sono arrivati i mondiali, finalmente. L’appuntamento sportivo più importante. Nulla al pari dei mondiali di Calcio può indurci a cambiare perfino le abitudini e gli stili di vita.

A partire da stasera non si esce più, non crediamo che qualcuno abbia voglia di perdersi il gioco più bello del mondo, giocato dagli Stati di tutto il mondo. Non c’è celebrazione o inno alla pace più grande di questo. Non si va a cena fuori, almeno non prima di aver verificato se il locale, la pizzeria o il ristorante siano dotati di maxischermo. Non si invita nessuno a casa, se non gente adeguatamente motivata.
I bambini? Andranno a letto presto. La cena? Sara affrettata, frugale, per non appesantire, per non rubare tempo alle partite. Gli orari di lavoro? Non subiranno grandi variazioni, si gioca quasi sempre di sera tardi, per il resto ci si organizzerà.

Non c’è solo l’Italia da seguire. Ai mondiali di calcio anche Honduras – Ecuador e Giappone – Grecia sono eventi imperdibili. Da ragazzi si faceva a gara con i compagni di scuola a chi le vedeva tutte le partite o il maggior numero. C’era l’Italia nel cuore, ma c’era anche la passione calcistica per il funambolico calcio sudamericano di Brasile e Argentina, e poi c’erano gli acerrimi “nemici” della Germania o l’antagonista Francia. E poi non dimentichiamo le sorprese, le novità dei Paesi emergenti come la Nigeria o il Camerun. Non perdiamo di vista la bellezza degli scontri diretti, gli ottavi, i quarti, le semifinali, la finalissima.

Che sogno, che ricordi …

La vittoria degli azzurri ai Mondiali dell’82, quelli in Spagna, con la pipa fumante di Bearzot, le deferenze di Pertini, le sgroppate di Bruno Conti, gli scorci di partita del nostro concittadino Franco Causio, le parate di Zoff. E poi i mondiali dell’86 con il gol più bello della storia firmato da Diego Maradona, il gol del “leccese” Pedro Pasculli, la vittoria dell’Argentina. La hola messicana allo stadio Azteca.

I campionati in Italia nel ‘90, con l’inno delle dirette mondiali di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, la meteora Schillaci, le parate di Uomo ragno Zenga. Gli stadi italiani restaurati. E nel ’94 l’Italia di Sacchi, arrivata ad undici metri dalla Coppa Fifa, le magie di Roby Baggio, il calcio totale dei brasiliani Bebeto e Romario, l’America che giocava a pallone. Cose inaudite. Nel ’98 le delusioni azzurre in Francia, nel 2002 l’eliminazione nella partita con la Corea e l’arbitro Moreno, e poi l’apoteosi del Mondiali 2006.

La vittoria a casa dei tedeschi, Pirlo, Cannavaro e Grosso nella leggenda. Lippi alle stelle, le feste in strada e in piazza dopo la semifinale e la finale. E poi quattro anni fa la figura penosa nei mondiali 2010, la peggiore mai rimediata con l’Italia abbattuta nel girone eliminatorio e Lippi alle stalle. E poi… e poi oggi si comincia, di nuovo. Tutti a correre dietro al pallone. Del resto i bambini di tutto il mondo sanno che non c’è cosa più bella.

Buon mondiale amici cari.