Il biliardo e il suo asso salentino: Antonio Pellè tra balistica, estro e cosmologia

Nello splendido affresco di Alessandro Macchia la bella parabola di Antonio Pellè, 36 anni, di San Donato di Lecce, re dei 5 birilli, allievo di Carlo Cifalà, fresco di promozione nella categoria ‘Master’.

Tre piaceri ha il biliardo, all’occhio, all’orecchio, alla mente: il verde riposante del panno, lo schiocco delle biglie che cozzano, l’impermanenza delle geometrie.

Non è di tutti un quarto piacere: l’occasione di assistere al gioco di Antonio Pellè, trentaseienne di San Donato di Lecce e gran colpitore nella specialità dei 5 birilli. Come è noto, mentre vanta un numero assai elevato di praticanti e gode di buonissima salute, il biliardo italiano vive ancora confinato alle periferie dello sterminato universo sportivo.

Ma a lato delle più note stelle del mondo calcistico, la comunità di San Donato oggi può alfine felicitarsi anche di un asso del biliardo.

Parliamo di dieci anni di passione, attività e sacrifici mai sufficientemente ricompensati se non dall’orgoglio dell’acquisizione di un altissimo e invidiabile professionismo. Dai primi colpi sotto la tenera guida del padre all’autorevole insegnamento di Carlo Cifalà, il campionissimo italiano dei 5 birilli, la fulminea carriera di Pellè saluta il decennio con la promozione alla prestigiosa categoria di Master.

Si tratta di un percorso tutto in divenire, sicuramente inarrestabile, presago di nuove entusiasmanti sorprese. Piace, perciò, aggiungere che incrociar le stecche con Pellè non è biliardo: è balistica ed estro tutt’assieme o, se più volete, pura e dilettevole cosmologia.

(Testo e foto di copertina di Alessandro Macchia)



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