Bollini, ‘Vittoria cercata fino alla fine’. Mannini, ‘I tre punti? Una liberazione’

Al termine della gara parlano il tecnico di Poggio Rusco, l’esterno e il jolly Checco Lepore. Soddisfazione per il risultato ottenuto e speranza di qualificazione ai Play Off ancora viva.

Una vittoria assolutamente vietata ai deboli di cuore quella che ieri hanno conquistato i giallorossi di mister Alberto Bollini.
Dopo aver dominato la partita in lungo ed in largo e aver sprecato di tutto e di più, quando tutti sembravano rassegnati a subire l’ennesima beffa stagionale, la zampata di Doumbia a pochi secondi dalla fine ha regalato al Lecce quel successo che tiene acceso il lumicino della speranza di conquistare un posto nei Play Off che consentirebbe di giocare l’ultima speranza di promozione al Campionato Cadetto.
Al termine della gara, naturalmente, c’è molta soddisfazione da parte dei salentini il cui commento è stato affidato al tecnico di Poggio Rusco, all’esterno Mannini”e al jolly, Checco Lepore.
 
“Se speravo di vincere? Ci speravo, ma nel momento in cui si spera ci si crede”, ha affermato il tecnico Alberto Bollini. “Quando la squadra accelerava c'era un buon gioco e quindi ho invitato soprattutto Doumbia a cercare il gola fine alla fine.  Il Lecce ha vinto strameritatamente e oggi si è avuta la fotografia della mia gestione. Da quando siedo su questa panchina non c'è stata mai una sconfitta in cui il Lecce non abbia meritato almeno di segnare e oggi il pareggio poteva essere un rammarico enorme. Quando la squadra continua ad attaccare e crea, in un derby come questo, dieci palle goal cosa posso dire ai miei ragazzi? In questo momento questa situazione al di fuori del gruppo non aiuta i risultati. Penso che oggi i tifosi siano contenti. Il Lecce è la squadra migliore in casa. Vi posso garantire che dopo la vittoria del Matera il clima non era dei migliori ma, ripeto, il gruppo merita questi tre punti e meritiamo la speranza della conquista dei play off . Oggi, inoltre, ho visto una partecipazione da parte di chi non ha giocato molto importante. Miccoli non è entrato per un motivo fisico, non accetto l’affermazione secondo cui sia un ex giocatore. Ritengo che Fabrizio sia una mia grande vittoria. Ogni giorno viene ad allenarsi contento e sereno. Il Lecce ha fatto un possesso palla efficace. Embalo sta crescendo e gioca in una piazza importante  e  commette qualche errore per il peso della maglia che indossa, ma è stato importante per la segnatura del goal. Sbagliare, poi, fa parte del gioco”.
 
È stata poi la volta dell’esterno Daniele Mannini: “Questa vittoria  è stata una grandissima liberazione. Non vincere personalmente mi fa vivere male, oggi avevano la forza della disperazione, sportivamente parlando, per poter  continuare a sperare nei Play Off. Oggi mi è piaciuto l'ambiente ed è necessario sempre tenerlo presente dando continuamente segnali positivi. Il problema c'è quando manca l'atteggiamento. Non riesco a giustificare il fatto che in casa giochiamo così e fuori in maniera opposta. Forse dovremmo essere meno belli è più pratici. Qui, tra le mura amiche, certamente lo stimolo è diverso, ma dobbiamo vincere anche le altre partire fuori casa”.
 
In conclusione, ha parlato il calciatore leccese, Checco Lepore: “Più che sperare ci credevamo e ci abbiamo creduto fine alla fine, inoltre, volevamo dare un segnale. Bisogna migliorare sottoporta, ma oggi abbiamo vinto e questo successo lo prendiamo tutto. Sono giù perché sono rimasto male per alcuni atteggiamenti della gente, perchè sentire alcune cose nei confronti dei miei compagni mi hanno fatto dispiacere. La vittoria di oggi non cambia nulla, ma è un segnale positivi per noi e per la gente. Sappiamo che abbiamo perso  punti per strada, ma dobbiamo guardare avanti e lo stiamo facendo”.
 
“Abbiamo trascorso una settimana che dire sia stata difficile è dir poco”, è stato, invece, il commento dell’allenatore dauno, Roberto De Zerbi. “Degli 11 che oggi sono scesi in campo moltissimi hanno fatto i salti mortali per poterci essere. Siamo partiti bene, ma poi il Lecce, da grande squadra qual è, venuto fuori. Mi è dispiaciuto il fatto che Bollini abbia  risposto alle mie dichiarazioni affermando che metto  pressione al Lecce.  Sono nel calcio professionistico da vent’anni e so come comportarmi. Ho solo parlato bene del Lecce e ritengo che abbia giocatori che per la Serie C siano un lusso, mi sembra che ci sia stata una polemica sul nulla, forse dovuta un po’ all’inesperienza del tecnico giallorosso.  Noi non siamo costruiti per vincere basta guardare i budget.  Il Lecce ha preparato la partita per ripartire poi, sia a noi che a loro il pareggio non serviva e tutti e due abbiamo cercato di vincere, ma i giallorossi hanno avuto tantissime occasioni da goal.  Nel secondo tempo abbiamo cercato di far gioco, ma non eravamo pungenti. Adesso per noi la situazione si è un po’ complicata, ma assicuro che non molleremo. Mi preme ringraziare i miei giocatori che hanno dato tutto quello che avrebbero potuto dare. Non potevo trovare gruppo umanamente migliore alla mia prima esperienza da allenatore”.

Poco dopo la gara con una nota stampa il tecnico giallorosso, ha risposto alle affermazione post-gara del collega rossonero: “Lungi da me voler alimentare polemiche, ci tengo a sottolineare che sabato in conferenza stampa pre-partita, parlando del Foggia, ho  fatto ai nostri avversari i complimenti per il campionato che sta disputando, ho espresso grande stima nei confronti dell’allenatore in seconda Brescia, mio ex giocatore in Serie C, e del direttore sportivo Di Bari, persone di spessore e conoscitori del mondo del calcio. Ad un certo punto della conferenza di ieri mi sono state riportate da un giornalista le dichiarazioni rese dall’allenatore della squadra avversaria. Se si vuole fare i complimenti non c’è bisogno di entrare ad analizzare ipotetiche tensioni altrui, che non ci sono. Sinceramente la pressione non la vivo per quello che succede all’esterno, ma cerco di portare all’interno del mio gruppo quella carica agonistica o serenità, di cui a volte la squadra ha bisogno. I ragazzi hanno saputo seguirmi in questi concetti.
Per quello che attiene alla mia inesperienza, ricordo i mie 27 anni d’allenatore e quando alleni tanto le categorie non contano. Sono al 5° anno di Serie C/Lega Pro, senza contare i 12 disputati in Primavera con Lazio, Fiorentina, Sampdoria e di nuovo Lazio (con due scudetti vinti, una coppa Italia e tre finali e tanti giovani lanciati nei professionisti), i 6 mesi in Serie A e ne aggiungo anche 10 di Dilettanti tra settore giovanile e prima squadra. Se questa è inesperienza sono disposto ad ogni tipo di confronto".



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