Alfarano a Tesoro ‘ero forse io il problema anche ai tempi del Como e della Pro Patria?’

Pro Patria, Como, Lecce e domani Monza. L’ex assessore allo sport del Comune di Lecce snocciola i magri risultati della famiglia Tesoro alla guida di società calcistiche e si chiede se anche allora era lui la causa dei fallimenti

Era stato tirato in ballo insieme ad Antonio Gabellone durante la conferenza stampa fiume del Patron del Lecce, Savino Tesoro che con un passaggio non tanto sibillino lo aveva accusato di intervenire solo nei momenti difficili per attaccare la dirigenza quasi a priori e di essere, invece, un agnellino per i restanti giorni della settimana.
 
Di chi stiamo parlando? Di Massimo Alfarano, l’ex assessore allo Sport del Comune di Lecce, dell’attuale consigliere comunale delegato al Sac, di un tifoso “speciale”, di un politico con la maglia giallorossa cucita addosso. E Alfarano non ha tardato a replicare, a rispondere al Presidente pronto a vendere, quel Presidente nei confronti del quale c’è aperta contestazione in città e a difenderlo sono in pochi, i soliti.
 
«Le cadute di stile di Savino Tesoro sono ormai note ed è tipico di chi non vuole ammettere i propri errori attribuire agli altri la causa dei suoi insuccessi. Apprendo così, oggi, di essere stato attaccato dal Presidente del Lecce che mi ha accusato di intervenire soltanto nei momenti di difficoltà. Se così fosse avrei dovuto parlare dal primo momento del loro insediamento poiché in questi 3 anni sono stati contati sulle dita di una mano i momenti di serenità sportiva. Ma anche in questo Savino Tesoro sbaglia perché il mio unico e solo post è stato pubblicato all’indomani della vittoria sul Savoia e non certo dopo le tre sconfitte consecutive racimolate, il cambio di tre allenatori in poche settimane o la disfatta di Reggio Calabria. È strano che chi ama i colori giallorossi sin da quando era piccolo – gioendo e soffrendo per la maglia – venga così accusato da chi confonde un investimento economico con il vero significato dello sport. ».
 
Insomma, l’ex Assessore non ci sta a passare per criticone dell’ultima ora, per uno di quei musi lunghi che escono allo scoperto solo nei momenti negativi.  E così ripercorre il rapporto della famiglia di Spinazzola con il mondo del calcio, un rapporto che non nasce a Lecce ma che parte da Busto Arsizio e Como «Oggi sono i leccesi a non capire nulla di calcio, ad essere ignoranti e incompetenti di fronte alla sapienza e alla saggezza dei Tesoro. Ieri erano i tifosi della Pro Patria ad essere accusati; l’altro ieri quelli del Como. E forse domani lo saranno del Monza, a quanto è dato leggere sui giornali».
 
Insomma una replica piccata quella di Alfarano che si dichiara dispiaciuto dell’attacco frontale ricevuto poiché è impensabile che chi si prendere l’onere e l’onore di guidare un sodalizio sportivo sia disposto soltanto a prendersi gli elogi e rifiuti a priori ogni contestazione soprattutto nei momenti topici della stagione.
 
«Eppure secondo i Tesoro gli unici immuni da colpe e da peccati in questi tre tribolatissimi anni sono proprio loro. Lasciamo a ciascuno le sue aspettative, se i Tesoro di accontentano di ciò che hanno fatto a Lecce, buon per loro. Noi, pensiamo che questa piazza meriti di più e di meglio. I Presidenti passano, ma l’amore per il Lecce resta»



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