Lucioni: “Mettere sempre da parte l’io. Alzare sempre l’asticella, lo spogliatoio arma in più”

Parla il pilastro della difesa dei giallorossi, uno dei leader del gruppo. Sabato pomeriggi la compagine salentina impegnata in casa contro il Chievo Verona.

“La gara vinta contro la Reggiana ci ha dato la consapevolezza di essere una squadra in crescita, sia dal punto di vista della compattezza che della mentalità, ma bisogna proseguire su questo percorso, perché l’obiettivo finale è molto lontano e abbiamo tutti i mezzi per terminare il campionato da protagonisti”, con queste parole, Fabio Lucioni, pilastro della difesa giallorossa e uno dei leader dello spogliatoio, commenta il successo conseguito domenica sera contro la Reggiana.

“Credo che la partita più bella disputata in giallorosso sia stata quella contro lo Spezia che ha sancito la promozione in Serie A, quella più emozionante l’esordio in A contro la Sampdoria.

Il Chievo mi porta bene, ma quello che conta è il risultato. La gara disputata domenica sta a dimostrare che quando si mette da parte l’io per il noi, i risultati arrivano.

Do sempre il 100%, dal lunedì alla domenica. Questo campionate sta dicendo che a parte l’Empoli ci sono tante squadre che rincorrono il secondo posto, quindi, bisogna guardarsi sempre alle spalle e vedere chi è dietro di noi e lotta per un posto nei Play Off. La classifica è molto corta, il Monza potrebbe essere la squadra più attrezzata, ma da qui alla fine ogni gara sarà una battaglia e bisognerà interpretarle tutte come quella di Reggio Emilia. Lo spogliatoio sarà l’arma in più

C’è stato uno snodo nella mia carriera che mi ha fatto capire che non basta l’integrità fisica, ma ci vuole la forza mentale e questo mi ha consentito di allenarmi sempre al massimo. C’è sempre la giornata in cui non si è in forma, magari perché si è dormito male, ma se la mia condizione è al 40% do il 100% di quel 40, mi ha trasmesso questo concetto Marco Baroni, perché viene dalla scuola Juve. Bonucci, Barzagli e Chiellini hanno vinto per 10 anni di fila nonostante l’età avanzata e questo significa che la forza mentale è quella che sposta gli equilibri sia durante le partite che nel corso degli allenamenti.

Dopo il rigore trasformato con la Reggiana Massimo Coda è venuto da me dicendomi di non chiuderci in difesa. Ritengo che nel corso dei tornei ci siano partite crocevia che dicono cosa si è e dove si può arrivare. Lui voleva dire di non fare l’errore di Pescara o Brescia quando, episodi arbitrali a parte, abbiamo subito gol negli ultimissimi minuti. Adesso, però, siamo cresciuti. Pareggi e sconfitte all’ultimo secondo fanno capire che se c’è una mentalità bisogna seguirla e noi dobbiamo attenerci alle direttive dell’allenatore, perché poi i risultati ci portano a gioire insieme. Bisogna comprendere concetti che prima sembravano poco influenti, continuare a tenere sempre alta la concentrazione e infine l’aspetto mentale è sempre importante”.



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