Il Lecce contro la Vibonese si accontenta di uno scialbo pareggio

Seconda pari per la squadra di mister Pasquale Padalino che non riesce a battere la compagine calabrese. Conservato il primo posto grazie 0-0 casalingo del Foggia. Domenica c’è la Virtus Francavilla.

Al "Luigi Razza" di Vibo Valentia – stadio intitolato all’ex Ministro dei Lavori Pubblici durante il periodo fascista e deceduto nei cieli egiziani per un incidente aereo – per la prima volta nella storia calcistica è andata in scena la sfida tra Vibonese e Lecce che hanno dato origine ad una partita davvero vibrante e ricca di azioni al cardiopalmo.
 
I ragazzi di mister Padalino non centrano la quarta vittoria esterna consecutiva ma ottengono un pari che deve considerarsi un risultato più che positivo per quello che si è visto in campo nell'arco dei 94 minuti e che gli consente di rimanere aggrappati alla testa della classifica in virtù del pareggio interno del Foggia con l'Akagras.
 
La Vibonese muove la sua classifica e lo fa ai danni di un Lecce confusionario a centrocampo, poco incisivo in attacco e vulnerabile, come non mai, in difesa. Le due formazioni regalano diverse emozioni ai tifosi che seguono l'incontro con la Vibonese per niente intimorita al cospetto della capolista messa alle corde ripetutamente per tutto l'arco della partita.  L'arbitro dell'incontro è il Sig. Zingarelli di Siena. L'incontro si vivacizza già al 2° quando Giuffrida da una distanza proibitiva prova a sorprendere Bleve ma il pallone sorvola abbondantemente la traversa. Al 6° il Lecce va vicino al vantaggio con Cosenza che di testa, da distanza ravvicinatissima, trova pronto per la parata il portiere Russo. Al 12° la Vibonese reclama sonoramente un calcio di rigore per un presunto fallo di mani di Cosenza ma il fischietto toscano dice che si può proseguire. La Vibonese è reattiva specie sui capovolgimenti di fronte dove trova nel centrocampo leccese un'autostrada sgombra di calciatori mettendo, così, più di qualche volta in crisi la retroguardia giallorossa. Al 20° il Lecce smorza l'entusiasmo dei padroni di casa con Mancosu che dal limite scaglia un tiro la cui traiettoria è deviata da un difensore locale che spiazza inesorabilmente Russo per l'1 a 0 giallorosso. Al 22° Saraniti dal limite prova ad impensierire Bleve ma il suo tiro termina al lato. Al 24° arriva la prima ammonizione della partita ed a farne le spese è Fraschino per intervento per gioco pericoloso ai danni di Arrigoni. Al 37° Caturano da buona posizione in area di rigore spara altissimo sulla traversa. Al 42° a beccare il secondo giallo è Mancosu che si trova costretto a stendere Cogliati scappato via, con facilità, alle trame difensive leccesi. Tre minuti più tardi tocca a Giosa commettere un fallo fotocopia del precedente sempre per fermare un avversario, anch'esso fuggito via alla Houdini, alla poca attenta difesa giallorossa. Cartellino giallo per lui e calcio di punizione dal limite del quale se ne incarica Saraniti che con un fendente buca Bleve per il meritato pareggio ed interrompe così l'imbattibilità del portiere giallorosso che durava ormai da 360 minuti. Il primo tempo termine sul pari calabro ed ha visto un Lecce, specie dopo il fortunoso gol di Mancosu, vacillare paurosamente sotto i colpi dei modesti calciatori locali. Non si sono visti fraseggiare, come sanno fare solo loro, nè Torromino, per lui 45 minuti all'insegna della latitanza, nè Caturano che ben marcato dai difensori rossoblù non è riuscito ad essere incisivo sotto porta. Doumbia sulla fascia non a quasi mai avuto ragione del diretto avversario e pertanto i tanti sospirati cross in area non si sono visti.
 
Il secondo tempo inizia senza sostituzioni per entrambe le compagini e già al 2° il Lecce usufruisce di un calcio di punizione dal limite per atterramento di Doumbia da parte di Paparusso. Sulla palla c'è Lepore da quella posizione il suo tiro non dà scampo all'estremo locale e si insacca in rete per l'1 a 2. Il Lecce dopo il secondo vantaggio appare trasformato ed a tratti incontenibile tant'è vero che arriva nei sedici metri avversari con una facilità disarmante. Ma passano solo pochi minuti per capire che il Lecce è intenzionato ad amministrare l'esiguo vantaggio e al 59° Arrigoni, anche lui, è obbligato a stendere senza tanti complimenti l'ennesimo calciatore rossoblù con l'ennesima punizione che calciata da Saraniti non ha conseguenze rilevanti. La Vibonese riprende coraggio e la partita ritorna ad essere quella vista nel primo tempo e cioè con i calabresi alla ricerca del pari ed il Lecce a contenere l'assedio dei padroni di casa. Al 18° la Vibonese con Saraniti si mangia la rete del pari anche per il provvidenziale intervento di Bleve. Al 67° salentini vicino al terza marcatura con Caturano  che riceve da Torromino  un tiro calibrato ma il suo colpo di testa in tuffo trova però la prodezza di Russo. Il Lecce traballa paurosamente sulle ripartenze veloci dei rossoblù e su una di quelle al 72° Bleve commette una ingenuità madornale falciando in area Cogliati ormai defilato e col pallone che sarebbe sicuramente uscito a lato. L'arbitro punisce col penalty l'intervento scellerato dell'estremo giallorosso. Dagli undici metri Saraniti spiazza Bleve e sigla, così, la sua personale doppietta. Dopo il pari la Vibonese si copre con Sabato subentrato a Scapellato mentre Padalino prova con Contessa al posto di Ciancio ad essere più incisivo in avanti. La gara dopo quattro minuti di recupero ha il suo epilogo e vede il Lecce arrancare contro una formazione impantanata nei bassi fondi della classica ma che ha dato filo da torcere al blasone giallorosso. Alla fine delle ostilità sorge un dubbio amletico: due punti persi o un punto guadagnato? La risposta sarà da ricercare a fine campionato quando si farà la conta dei punti persi per strada e c'è da giurare che quelli dispersi con squadre abbordabili peseranno come un macigno ai fini di una promozione diretta in serie B.  
 
Ivan Vedruccio



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