Il Lecce di Rizzo ancora non sa vincere, centrocampo lento e attacco poco brillante. Le pagelle della gara contro l’Alessandria

A dire il vero ci si aspettava un po’ di più dai giallorossi, magari una prestazione con maggiore grinta. Purtroppo i soliti errori sotto porta e le solite disattenzioni difensive non fanno dormire sonni tranquilli per il ritorno in Piemonte.

Un gol per parte per Lecce e Alessandria che rimandano a domenica ogni discorso qualificazione. In un ‘Via del Mare’ gremito (circa 14mila gli spettatori) per l’ultima apparizione in casa dei giallorossi in stagione, è Marras ad aprire le danze dopo una serie di rimpalli vinti in area e, grossomodo alla stessa maniera, pareggia il Lecce con Pacilli nella ripresa. Serve più presunzione agonistica per i salentini che per poter accedere alle semifinali a Firenze non possono più rimandare l’appuntamento con la vittoria, ancora assente nell’era Rizzo.
 
Perucchini, 6:l’Alessandria nel primo tempo tira in porta quattro volte, di cui trenella occasione del gol. Lui si oppone da fuoriclasse sul tiro di Bocalon, ma sulla ribattuta di Marras non può molto. Per il resto ordinaria amministrazione.
 
Lepore, 6+ :quanta corsa, quanto sudore per il capitano, che lungo la corsia destra macina chilometri. In difesa sbaglia poco quanto nulla, riuscendo ad aggirare quasi sempre l’avversario di turno. Ancora molti, però, i passaggi e i cross fuori misura in fase di proposizione.
 
Cosenza, 7+ : di testa è un muro invalicabile e sono monumentali alcuni suoi interventi in anticipo. Si concede però un paio di appoggi sbagliati in fase di impostazione che potevano costare altrettante ripartenze insidiose per l’Alessandria. In occasione dei calci piazzati a favore non riesce nel colpo vincente pur andandoci vicino.
 
Giosa, 6.5: dopo la breve parentesi della scorsa settimana contro la Samb, torna tra i titolari nel cuore della difesa e la sua tempra si nota tutta. Gioca una gara a tratti sopra la media, con interventi in anticipo di testa, di piede o di petto: da sottolineare anche alcune sue iniziative palle al piede. Poco brillante, insieme al resto del reparto, nella circostanza del gol subito.
 
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Ciancio, 6:molto bene in copertura, mettendo sempre il fiato sul collo all’avversario di turno. Dialoga poco, ma non per sue colpe, con Doumbia, sebbene quell’azione da manuale confezionata poco prima del gol dell’Alessandria gridi ancora ‘vendetta’ con l’ex Cosenza che non segue il movimento di Caturano.
 
Arrigoni, 6:è a tutti gli effetti il quinto difensore all’occorrenza. Onnipresente in entrambe le fasi, tenta di mettere lo zampino in ogni azione giallorossa. Il centrocampo però non brilla, decisamente più “leggero” fisicamente rispetto a quello dei grigi. Bene in alcuni anticipi, brutta palla persa al 42’mettendo in azione una ripartenza ospite. Esce nel finale di gara.
 
dal 40’ s.t. Fiordilino, senza voto: pochi minuti per il giovane palermitano che servono a far rifiatare il collega rilevato.
 
Costa Ferreira, 6.5:del trio di centrocampo è quello che azzecca di più i movimenti, ma non riesce mai ad arrivare per primo sulle seconde palle. In fase di copertura non riesce a dare il giusto apporto (non è nelle sue corde), ma si fa apprezzare per alcuni tentativi dalla distanza capaci di mettere apprensione a Vannucchi e alla sua difesa.
 
Mancosu, 5.5:non una prova brillante per il centrocampista sardo che, in linea con i compagni di reparto, soffre più del dovuto la fisicità e la reattività della linea mediana alessandrina. Avulso dal vivo della manovra giallorossa, riesce a mettere le pezze in alcuni recuperi buoni a fermare eventuali ripartenze avversarie.
 
Pacilli, 6.5:prestazione poco più che sufficiente fino al settimo della ripresa quando, dopo una serie di batti e ribatti sugli sviluppi di un corner, pesca il gol del pareggio. Poi tante palle conquistate e difese, prendendo anche qualche legnata dagli avversari. Nel primo tempo da apprezzare un suo tentativo in rovesciata dal limite dell’area che sibila il palo. Lascia spazio a Torromino alla mezzora della ripresa dopo un ultimo scatto che da fondo alle riserve di fiato.
 
dal 29’ s.t. Torromino, senza voto:dal quando entra il Lecce pensa più a non prenderle piuttosto che a cercare il vantaggio. Domenica potrebbe essere la sua buona occasione.
 
Doumbia, 6- : che la musica non sarebbe cambiata rispetto all’ultima gara lo si intuisce già dopo trenta secondi, quando da solo davanti a Vannucchi, seppur in posizione defilata, spara il pallone fuori. Tranne rare eccezioni in cui fa vedere tocchi da maestro, perde sempre l’attimo giusto per il passaggio decisivo. Ci mette però tanto agonismo.
 
Caturano, 6+:partita di gare sacrificio per il bomber campano che nella prima mezzora lavora sporco spalle alla porta. Riesce a fare la boa attorno la quale Doumbia e Pacili possono creare spazi, ma dopo il gol incassato si appanna insieme al resto dei compagni. Ricomincia la seconda frazione con il piglio battagliero che lo contraddistingue. Esce poco dopo il 30esimo della ripresa.
 
dal 31’ s.t. Marconi, senza voto: entra nel finale di match contro la sua ex squadra, senza lasciare il segno.
 
Rizzo, 6: il tecnico salentino conferma praticamente in blocco la formazione che ha impattato mercoledì scorso contro la Sambenedettese, ma i piemontesi sono di ben altra caratura. Il Lecce mantiene pressoché sempre il pallino del gioco, ma in velocità l’Alessandria mette paura. Sul gol subito da Marras, il piazzamento della difesa è da bollino rosso, anche se i grigi vincono ben tre rimpalli. Il Lecce però riesce a rimettere le sorti della qualificazione sui binari pari grazie alla voglia e alla grinta. Rizzo è ancora a secco di vittorie che, a questo punto, non sono più rinviabili: domenica servirà una gara perfetta per poter staccare il biglietto per Firenze, riuscendo magari ad arrivare per primi sulle seconde palle a centrocampo.



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