Niente Mondiali per l’Italia. Il commento di Baldieri: “I giovani devono fare più esperienza”

Italia eliminata dalla Svezia nello spareggio per accedere ai Mondiali 2018, in Russia. Leccenews24.it ha chiesto un commento a Paolo Baldieri, ex Lecce.

Paolo-baldieri

C’è grande amarezza per la Nazionale italiana di calcio. L’eliminazione subita ad opera della Svezia, nello spareggio che decretava l’accesso ai Mondiali di Russia 2018, ha generato molta delusione. Tifosi, giornalisti, utenti social, addetti ai lavori e via dicendo. La redazione di Leccenews24.it, a tal proposito, stamattina è andata a trovare l’ex attaccante giallorosso – nonché in passato vice-allenatore della Nazionali giovanili di calcio U-16 e U-17 – Paolo Baldieri, rimasto nel cuore dei leccesi.

“Io avrei messo Insigne”

“Secondo me – dice ai nostri microfoni Baldieri – di fondo c’è una responsabilità del tecnico, ma sicuramente anche dei giocatori. Certo, col senno del poi siamo tutti allenatori. Con Darmian e Candreva disposti ai lati c’ha giocato pure Florenzi, ma anziché quest’ultimo io avrei messo Insigne, uno dei pochi che salta l’uomo. Le occasioni migliori le abbiamo avute anche con le incursioni di Florenzi, sempre con palla a terra dalla linea di fondo, e lì gli avversari sono andati nel panico, però poi non siamo riusciti a sfruttarle bene”.

“Prima i giocatori, poi il modulo”

“Credo che il tecnico, nelle squadre di club, abbia dimostrato il suo valore. Ma nelle Nazionali insistere con un modulo congeniale non ne vale la pena, dev’essere congeniale anche al tipo di calciatori che hai“, ha poi aggiunto. “Ad esempio, Liverani quando venne a Lecce disse che avrebbe messo i giocatori nelle condizioni di dare il meglio, e poi passare al modulo. Una scelta azzeccata, tant’è che Liverani sta dimostrando il suo valore. Pure un tecnico della Nazionale dovrebbe fare questa. Al di là della programmazione, perché magari quei giocatori possono mancare, avevano un blocco-Juve che comunque ha disputato la finale di Champions. Purtroppo non abbiamo peso in attacco, sebbene ci siano altri giocatori, tipo Immobile, che praticamente con uno starnuto fa gol”.

“Il calcio a chi ha fatto calcio”

“Non è però tutto questo dramma, forse lo è dal punto di vista sportivo, del resto anche Einstein diceva da una crisi poi rinasce sempre qualcosa di magnifico. Vogliamo persone che hanno vissuto di calcio. Baggio, Totti, Maldini. Il calcio deve essere fatto da chi ha fatto calcio e sa, dunque, individuare il problema. Questo è ciò che penso”.

I giocatori – conclude – vengono fuori facendo esperienza, non andando a nelle serie minori. Io fare due nazionali giovanili per ogni categoria, dando un’opportunità a tutti. Occorre giocare contro quelli forti, contro quelli bravi, lì subentra lo stimolo per andare avanti”.



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