Non era certamente il debutto che sognava: Gianmpiero Ventura stecca la prima uscita sulla panchina della Nazionale Italiana di Calcio che, allo stadio ‘San Nicola’ di Bari perde l’amichevole contro la Francia.
Il nuovo ciclo, quello durissimo post-Conte, inizia quindi con un ko: 3 a 1 il risultato finale in favore dei galletti d’oltralpe. Nel capoluogo pugliese, quindi, si spezza la tradizione che vedeva gli Azzurri mai sconfitti: 9 vittorie, un pareggio lo score ottenuto dalla Nazionale a Bari. Stasera la prima sconfitta.
Era solo un test match, ad ogni modo: la comitiva azzurra, dopo aver accarezzato in estate il sogno Europeo, ha ripreso il cammino verso il prossimo torneo internazionale, quel Mondiale in programma in Russia nel 2018.
Al ‘San Nicola’ l’ex allenatore del Lecce (Ventura ha occupato la panchina giallorossa dal 1995 al 1997) ha sì ripreso il cammino intrapreso dall’ex Ct leccese Antonio Conte, ma ha aperto le porte della Nazionale a tanti giovani promettenti, quei giovani che dovranno costruire il futuro del calcio italiano.
Buffon; Barzagli, Chiellini Astori; Candreva, Parolo, De Rossi, Bonaventura, De Sciglio; Eder, Pellè. Questa la formazione titolare che si è presentata davanti ai transalpini decisamente più in forma degli italiani.
La Francia parte subito forte e al 17esimo va in vantaggio con Martial. Dopo pochi minuti, però, riprendendo le buone abitudini di Francia 2016, il solito Graziano Pellè da Monteroni di Lecce (idolo in Cina dopo l’ottimo campionato europeo), pesca il pari, segnando nello stadio del Bari. La squadra di Pogba, però, si riporta avanti al 28esimo con Giroud.
Nel secondo tempo, quindi, Ventura cambia tutto e getta nella mischia Donnarumma, Montolivo, Rugani, Florenzi, Belotti e Verratti. Nulla da fare, tuttavia, nel finale di gara gli Azzurri beccano il terzo gol, firmato Kurzawa.
Ventura se l'è presa con i singoli: i tre gol incassati sono stati frutto di errori individuali. Per rifarsi come gruppo c'è la prossima sfida contro Israele valevole per la Qualificazione ai Mondiali del 2018. Inutili i paragoni con il recente passato di Antonio Conte.